L’acquisto solidale diventa consapevole

Con ColtivaRe Te i fornitori sono realtà che danno lavoro a detenuti e persone disagiate

Gli ormai famosi prodotti dolciari Giotto, realizzati e confezionati nel carcere di Padova; gli ortaggi e i cosmetici della Cooperativa Rio Terà dei pensieri nati nel carcere della Giudecca; il pane e i suoi derivati della comunità terapeutica Olivotti di Mira. ColtivaRe Te, progetto di economia solidale locale presentato al PalaPlip di via San Donà, prende spunto dai principi dei Gas (Gruppi d’acquisto solidale), ridefinendo però i confini dei “fornitori”, tutti legati a realtà sociali e solidali molto conosciute e apprezzate sul territorio per il lavoro svolto con detenuti, tossicodipendenti, persone disagiate.

L’idea di avviare questo particolare progetto, parte dal gruppo d'acquisto solidale GeCo Gas, costituitosi nel 2008 con l’intento di condividere i principi di sobrietà nei consumi, di ricerca dell’informazione, di atteggiamento critico, di mutua cooperazione. In particolare, verranno scelte le realtà che, oltre ad avere una produzione propria, garantiscano il rispetto del lavoro, la sicurezza, la trasparenza, la correttezza contrattuale.

ColtivaRe Te, comunque, non si limita solo alla spesa collettiva, ma punta anche all’organizzazione di incontri e dibattiti sul consumo consapevole. «Con l'adesione al progetto», spiega Stefania Biasiolo che assieme a Federico Giaretta, Raffaella Mendolia e Flavio Cassolato hanno dato il là all’iniziativa, «proponiamo a tutti di avvicinarsi alle pratiche di consumo consapevole, sia attraverso la partecipazione alle attività informative e formative tipiche del Gas (riunioni di gruppo e incontri con produttori o esperti), sia con la sperimentazione di acquisti collettivi di prodotti qualificati con prenotazione anticipata via web o di persona, e successiva distribuzione in via San Donà, nella casetta della Plip».

Chi è interessato al progetto, realizzato in collaborazione con Aeres, può contattare il gruppo organizzativo allo 041 8224290 (Raffaella) o al 347 0736123 (Stefania). È possibile anche scrivere all’indirizzo mail coltivarete@gmail.com o recarsi allo sportello informativo in via San Donà 195/A.

Gianluca Codognato

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia