L’abusivo fermato per tentato omicidio

Aveva afferrato per il collo un vigile urbano durante un blitz della polizia municipale su un bus di linea in mezzo ai passeggeri. Il comandante: "La linea dura paga, ambulanti diminuiti del 50 per cento". Le opposizioni: "Scelta politica, i bagnanti stanno dalla parte dei venditori. Cominciamo a controllare cosa fanno i vigili"

JESOLO. Linea dura contro il commercio abusivo, sindaco e assessore alla sicurezza continuano per la loro strada e annunciano controlli sempre più severi. Le sanzioni ai clienti dei venditori sono state messe da parte: troppo complesse da dimostrare e sanzionare. Meglio i sequestri, i controlli serrati, il fiato sul collo. I risultati ci sono stati se oggi i venditori senegalesi, la maggior parte, sono calati almeno del 50 per cento rispetto allo scorso anno, come sostiene il comandante della polizia locale. Jesolo sta facendo scuola, anche se non mancano le polemiche. Intanto, è stato arrestato per tentato omicidio Diagne Mor, il 41enne senegalese residente a Musile che ha cercato di strangolare un agente della polizia locale di Jesolo a bordo dell’autobus di linea Atvo in piazza della Repubblica in Paese nel corso di un controllo congiunto tra polizia locale e carabinieri. Oltre al tentato omicidio, una sfilza di reati, tra cui lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di dare le generalità. Con lui una decina di altri connazionali, tutti denunciati, e anche cinque fotosegnalati, che l’enorme senegalese, oltre 2 metri per 100 chili, secondo i vigili in qualche modo coordinava sul mezzo pubblico.

Ieri il comandate della polizia locale jesolana, Claudio Vanin, con il comandante dei carabinieri, Giovanni Blasutig, hanno illustrato l’operazione che ha coinvolto 15 agenti e 7 militari. Assieme a loro l’assessore alla sicurezza Luigi Rizzo che di questa linea dura è il paladino.

«La sicurezza dei passeggeri», ha precisato Vanin, «non è mai stata messa in discussione. Il senegalese arrestato per tentato omicidio ha quasi soffocato un nostro agente preso per il collo. Lo abbiamo fermato noi assieme ad altri suoi connazionali intervenuti perché era fuori di sé. Il nostro agente è stato colto da un principio di asfissia. Siamo intervenuti in Paese, perché queste sono le traiettorie seguite dal territorio Sandonatese fino a Jesolo. Abbiamo sempre cercato di colpire a monte. Oggi ci sono solo due gruppi di venditori abusivi al lido che ancora danno dei problemi tra via Altinate e via Dandolo. I risultati si sono visti». Sulla stessa linea il comandante dei carabinieri, il capitano Giovanni Blasutig, che ha ricordato come molti dei venditori arrivino dai paesi attorno a Jesolo e non solo da San Donà, evidenziando l’atteggiamento tenuto dagli extracomunitari a bordo dell’autobus, i quali sembravano rispondere solo a un capo, pur non avendo molto da temere essendo per lo più regolari sul territorio. Volevano dunque proteggere la loro merce, 1300 i pezzi sequestrati, tutti prodotti con griffe falsa. Il capogruppo del Pd, Damiano Mengo, ha elogiato l’azione congiunta, la linea della polizia locale che ha dato ottimi risultati e colpito il commercio abusivo sensibilmente diminuito sulla spiaggia.

«La linea dura è solo una scelta politica». Salvatore Esposito di Sel non ha dubbi e la sua condanna alla scelta dell’amministrazione comunale è severa. «Io credo che questi controlli siano il frutto», commenta Esposito, «di precise scelte di natura politica nei confronti degli stranieri cui sono sempre addossate tutte le colpe e i mali di Jesolo. Noi riteniamo che simili operazioni possano mettere a repentaglio oltretutto la sicurezza dei passeggeri, in questo caso all’interno del pullman di linea. Annunciamo fin d’ora che saremo sempre molto attivi anche noi nel controlli delle future operazioni di polizia perché siano rispettati i diritti di tutti».

Rodolfo Murador di “Sinistra”, ha ribadito che il modo migliore di agire sarebbe invece quello di sanzionare i clienti degli abusivi per essere davvero dissuasivi nei confronti dei venditori. Bisogna ricordare anche che spesso, sulla spiaggia, sono i bagnanti a solidarizzare e prendere le difese degli ambulanti abusivi contro le forze di polizia. È accaduto quando hanno portato da bere e da mangiare a quelli che si sono rifugiati in mare, quando un noleggiatore di mosconi e pedalò si è rifiutato di concederne uno alla polizia locale per raggiungerli. Ma fino a qualche anno fa capitava di contare un passaggio di venditori tra i lettini e ombrelloni, ogni 20 o 30 secondi nei momenti di punta della giornata. Un business da milioni di euro ogni estate, con migliaia di extracomunitari che si riversavano sulle spiagge.

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