L’abbraccio di Chioggia alle reliquie di Don Bosco
CHIOGGIA. Nonostante il tempo inclemente, anche Chioggia ha accolto solennemente e con una grande partecipazione di fedeli, le reliquie di San Giovanni Bosco, dopo 1673 giorni dall'inizio del pellegrinaggio che ha ormai toccato cinque continenti e 140 paesi del globo.
Era a dir poco commosso monsignor Dino De Antoni, che ha presieduto la celebrazione di accoglienza dell'urna. Quando ha spiegato ai tanti ragazzi e adulti presenti l'importanza dell'opera di Don Bosco si è dovuto interrompere per un istante. Ma anche con la voce rotta dall'emozione il presule ha continuato a parlare ai presenti delle gesta del prete le cui opere sono ancora vive e tangibili ai giorni nostri, in tutto il mondo grazie a case presenti in 132 nazioni.
«Don Bosco è stato l'incarnazione perfetta della carità», ha sottolineato l'arcivescovo, «e ancora oggi possiamo riscoprire la grandezza del suo carisma: lui amava i giovani e le sue opere sono ancora vive in tutto il mondo». Le toccanti parole di don Dino De Antoni fanno emergere l'attualità che ancora riveste l'azione di don Bosco. Attualità rafforzata da alcune memorie della vita di Don Bosco, lette durante la celebrazione, che hanno raccontato di una situazione giovanile non dissimile dal contesto attuale, almeno dal punto di vista della mancanza dei valori e del lavoro. Ed è parsa drammaticamente attuale la fotografia tratta dalle memorie dell'oratorio della metà dell'Ottocento che mettevano in luce giovani disimpegnati e abbandonati a sé stessi. «Don Bosco aveva un metodo», ha detto ancora il presule, «che sapeva stare sulla soglia di ogni cuore per iniziare un cammino unico e irripetibile. E ancora oggi Don Bosco continua a piacere ai giovani e averlo qui tra noi ci fa riflettere su quanto le sue azioni abbiano contribuito a portare sulla retta via innumerevoli ragazzi». Le parole del monsignore hanno profondamente toccato la variegata assemblea presente, da più piccoli ai più anziani. Gruppi associativi come gli Amici di Domenico Savio, ma anche gli ex allievi di Don Bosco, fino ad arrivare a famiglie comuni. Quell'affezione profonda, sincera, scaturita da esperienze di vita e suggellata da ricordi diventati permanenti. Grazie alla presenza dell'istituto salesiano, infatti, la devozione verso il santo di Castelnuovo d'Asti, mista a un sentimento di riconoscenza, è tangibile in molti chioggiotti. L'urna con le reliquie del santo è arrivata a Chioggia alle 10.40, proveniente da Porto Viro, ed è stata subito trasportata ai piedi dell'altare maggiore. Ad accogliere la teca molti fedeli, tra bambini, ragazzi, famiglie, ex allievi di Don Bosco, ma anche le autorità civili e militari, tra cui il sindaco, Giuseppe Casson. Dopo un'ora dall'inizio della celebrazione, al termine della cerimonia fedeli e curiosi hanno potuto recarsi a dare il proprio "saluto personale" al santo.
La giornata è proseguita nel pomeriggio, con un momento dedicato ai bambini dell'oratorio, ai quali è stata proposta una pellicola su Don Bosco. Alle 17 il vicario foraneo nonché parroco della Cattedrale, don Angelo Busetto, ha presieduto una santa messa solenne. Al termine le reliquie sono state trasferite all'oratorio dei salesiani, da dove sono partite per San Donà di Piave.
Andrea Varagnolo
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