La vicina: «Ho visto la morte in faccia»
Ancora sotto choc la 32enne accoltellata dal figlio dodicenne dei vicini. L’aveva rimproverato per il suo comportamento
PORTOGRUARO. È rientrata a casa la donna di 32 anni e madre di due figli, che in una località del portogruarese è stata aggredita da un 12enne, suo vicino di casa, a colpi di coltello. I segni rimediati sul volto saranno permanenti. Il movente dell’aggressione sarebbe da ricondurre a una serie di rimproveri (almeno due nell’ultima settimana) che la donna avrebbe rivolto al ragazzino per il suo comportamento. La donna ha spiegato di aver sgridato il ragazzino perché buttava il pallone da calcio nel suo giardino.
L’adolescente ha lasciato la struttura protetta cui era stato affidato dal Tribunale dei Minori di Trieste nel pomeriggio di giovedì dopo una visita psichiatrica che ha evidenziato seri problemi. Si trova con i genitori, ma lontano dalla sua residenza, probabilmente a casa di parenti o conoscenti.
La vicenda è seguita da vicino dai servizi sociali, che già avevano evidenziato criticità nella famiglia del 12enne per alcuni comportamenti del padre del minore.
La donna ferita ieri mattina era a casa, confortata dal marito e da una coppia di amici. È molto provata e si è lasciata andare a un breve e comprensibile sfogo. I segni sul viso resteranno, ma quelli nella sua mente potrebbero finanche risultare più gravi.
“Voleva uccidermi”.
In ospedale la donna, giovedì pomeriggio, è stata curata per un paio d’ore. I medici le hanno tamponato la ferita, applicandole un medicinale e un cerotto. La ferita era lunga 5 centimetri, ma non particolarmente profonda. «Ho visto la morte in faccia», ha detto la donna in ospedale, «nei suoi occhi ho visto il male, era determinato a uccidermi». Accanto a lei c’era il marito, che non l’ha lasciata un attimo. È stato lui a spiegare ai figli cosa era accaduto alla mamma.
Sotto choc.
Ancora sconvolta per il drammatico episodio, la donna ha rilasciato spontaneamente qualche dichiarazione alla vista dei cronisti. «Non so dove sono i miei vicini, ma di certo non li voglio vedere. Mai più. Io non sto meglio, anzi continuo a restare malissimo. Cercate di capire». Accanto alla 32enne c’era il compagno che tiene in braccio il loro figlio più piccolo
Il 12enne non ricorda nulla.
Giovedì pomeriggio c’è stato molto trambusto nella struttura ospedaliera del veneziano in cui la 32enne era stata ricoverata e poi, per fortuna, dimessa. Le coltellate vibrate sono state due, una al volto e una alla schiena, non profonda.
Nel contempo anche il ragazzino è stato portato in ospedale, accompagnato dai genitori, anche loro provati dal punto di vista emotivo. L’adolescente è stato sottoposto a una visita psichiatrica. Il medico che lo ha trattenuto è convinto di essersi trovato di fronte a un caso molto grave di dissociazione della realtà. Il 12enne infatti ha sempre negato, con forza, di aver vibrato le due coltellate.
Il teenager andrà sicuramente curato in una struttura adatta e il Tribunale dei Minori non può non tenere conto della sua fragilissima condizione.
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