La Vetronaviglio accusa la Cgil
PIANIGA. Alla vigilia della sentenza del Tribunale del Lavoro sull’accusa di attività antisindacale, la etronaviglio si difende. L’azienda di Rivale di Pianiga che produce contenitori plastici e che dal primo gennaio 2016 si trasferirà in Lombardia punta il dito contro la Filctem Cgil, che sostiene vi sia il rischio che tutti i 25 dipendenti perdano il posto. L’azienda ha affidato la sua difesa una notte dell’avvocato Grazia Bonaura. «Dopo aver sopportato silente per mesi le dichiarazioni non vere di Michele Pettenò della Filctem Cgil», si legge, «ribattiamo a quelle accuse. Non è vero che “la società non paga più i fornitori”, non è vero che l’accorpamento della sede di Pianiga a quella di Bareggio, è motivato da “fattori incomprensibili”».
Ma non solo. «La società», continua la nota, «accetta confronti con i lavoratori e con il sindacato. Abbiamo sempre saldato tutti i fornitori, motivato le necessità di trasferimento, con comunicazione scritta, consegnata ai sindacati, con ampissimo preavviso. Ci siamo confrontati con sindacati e istituzioni ufficialmente per tre volte, in due mesi. Avevamo concordato con i sindacati una “tregua”, per non provocare ulteriori danni all’azienda. Cisl ha rispettato l’impegno. Invece Cgil ha proclamato uno sciopero a oltranza e avviato una campagna diffamatoria contro la Vetronaviglio S.r.l. Ma non solo: ha proposto, contro la società, un ricorso ex art. 28 L. 300/70 (comportamento anti-sindacale). Per questi motivi, Vetronaviglio ha sospeso ogni trattativa con la Cgil, dandone comunicazione, ai funzionari dell’Ufficio del Lavoro della Regione».
Da parte della Cgil con il funzionario Michele Pettenò non si indietreggia di un passo. «La volontà di evitare un confronto reale», spiega Pettenò, «non è del sindacato e dei lavoratori, ma di Vetronaviglio». (a.ab.)
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