La vernice invade il Tagliamento Cinquanta fusti cadono in acqua

San Michele. I carabinieri indagano sull’inquinamento che mette a rischio Marinella e l’Isola Picchi I barili dovrebbero essere stati abbandonati nel terreno golenale e sono poi finiti nel fiume
Di Rosario Padovano

SAN MICHELE. Grave forma di inquinamento in due punti sul fiume Tagliamento: il primo è stato scoperto a Isola Picchi (piccola enclave di Latisana dalla quale si accede dal territorio sanmichelino); il secondo nella zona di Marinella, fra via Case Nuove e via Rigolo Alto sul nuovo letto del corso d’acqua. In entrambe le zone i civili non possono accadervi, essendo “zona militare”. Ieri mattina un ispettore ambientale dell’Asvo ha scoperto 50 fusti di vernice, alcuni esausti, altri pieni, dentro il fiume, sotto acqua. Sono altamente inquinanti. Come ci siano finiti nell’acqua è un mistero. O qualcuno nottetempo se n’è liberato gettandoli nel fiume; oppure, ed è questa l’ipotesi più accreditata, i fusti sono stati abbandonati provvisoriamente sul terreno golenale qualche tempo fa e sono finiti in acqua a seguito dell’erosione che ogni anno rende più vulnerabili le sponde del fiume. Preoccupazione è stata espressa dal sindaco, Pasqualino Codognotto, e dai comandi regionali di Protezione civile del Veneto e del Friuli. Secondo i tecnici sono notevoli le quantità di vernice sversate in acqua, tali da compromettere le specie ittiche presenti in quella zona del fiume. Alcuni campionamenti verranno eseguiti sia oggi che domani, dall’Arpav e dall’Arpa Fvg, anche sull’estuario del fiume, nei territori di Bibione e Lignano: si spera infatti che l’inquinamento non abbia ancora raggiunto il mare. Per le indagini sull’accaduto si stanno muovendo polizia locale di San Michele, carabinieri delle compagnie di Portogruaro e Latisana, polizia provinciale e Forestale. A muoversi anche l’ufficio ambiente del Comune di San Michele in collaborazione con l’analogo ufficio di Latisana. La scoperta dell’inquinamento è stata casuale. L’ispettore dell’Asvo, infatti, è stato chiamato da un cacciatore che si era accorto della presenza, vicinissimo alla sponda del fiume, di un cumulo di calcinacci, di inerti, abbandonato proprio al confine tra Marinella e Isola Picchi. L’ispettore dell’Asvo ai è sporto sull’acqua, per verificare che gli inerti non fossero finiti nel fiume. Invece degli inerti ha trovato i fusti di vernice, per giunta in due punti diversi: uno nella parte veneta, l’altro nell’enclave friulana. A Isola Picchi, gruppetto di case ricavato oltre il vecchio letto del fiume, ci si arriva dopo aver percorso una strada arginale, provenendo da via Brigolo Basso di Marinella. È chiaro il punto in cui comincia Isola Picchi, non è così facile stabilire però il confine con Bevazzana; è certo tuttavia che il secondo punto in cui sono stati trovati i fusti sia in territorio veneto. Sul posto sono arrivati, all’alba, i vigili del fuoco del distaccamento di Portogruaro; poi i loro colleghi del nucleo chimico batteriologico Nbcr di Mestre, che con l’ausilio dei sommozzatori di Vicenza e Trieste hanno iniziato le operazioni di recupero dei fusti, che verranno completate quest’oggi; la massimo domani. «È un danno enorme», ha dichiarato il sindaco, Pasqualino Codognotto, «non abbiamo idea di chi possa aver messo in pratica un gesto così folle».

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