La truffa delle case vacanza fantasma a Venezia: denunciato

Un veneziano affittava abitazioni a turisti che arrivati in città scoprivano che l’appartamento non esisteva. Aveva anche 12 alloggi e non dichiarava nulla al Comune
VITUCCI VENEZIA 14.11.2007.- AREA MUNER CANNAREGIO. SOPRALUOGO POLIZIA MUNICIPALE. - INTERPRESS
VITUCCI VENEZIA 14.11.2007.- AREA MUNER CANNAREGIO. SOPRALUOGO POLIZIA MUNICIPALE. - INTERPRESS

VENEZIA. Usava come copertura un albergo. Unica attività denunciata e di cui lo Stato aveva traccia, ma il guadagno vero lo faceva affitando appartamenti in nero e in alcuni casi truffando ignari turisti che prenotavano, pagando una caparra, sistemazioni in abitazioni che esistevano solo sulla carta. L’uomo gestiva, attraverso diverse agenzie di intermediazione e via web, una quindicina di alloggi. Scoperto dalla polizia municipale per il momento è stato multato con cinquantamila euro dagli stessi vigili urbani. E poi, dopo la denuncia penale presentata da due turiste spagnole truffate, la sua posizione di “presunto” evasore è stata segnalata all’agenzia delle entrate. Le indagini non sono ancora terminate.

Le indagini sono iniziate a fine settembre, quando, vicino a Piazza San Marco, alcune turiste spagnole avevano chiesto aiuto agli agenti della polizia municipale perché all’indirizzo indicato nella loro prenotazione alberghiera non risultava alcun appartamento a loro affittato da una società di intermediazione. Le turiste, costrette a trovare un alloggio sostitutivo, impresa resa particolarmente difficoltosa per la presenza in città dell’attore George Clooney arrivato per il matrimonio, avevano presentato una denuncia per truffa. Nel periodo successivo, grazie alle conoscenze linguistiche di una ispettrice della polizia municipale in grado di colloquiare con turisti di varie nazionalità, ed alla professionalità della Polizia Tributaria locale e del personale della Sezione di San Marco, sono stati acquisiti elementi utili per lo sviluppo delle indagini. In particolare, si è proceduto a ricercare in “rete” le offerte commerciali della società, trovando proposte di alloggio per ben 12 appartamenti dislocati in tutto il centro storico.

Acquisiti tutti i documenti sugli immobili disponibili alla Camera di Commercio e i vari uffici del Comune e del Catasto, con l’aiuto della Polizia postale sono stati rintracciati i pagamenti fatti dai clienti con le carte di credito riuscendo a risalire a chi ha incassato il denaro. La Polizia municipale ha quindi effettuato sopralluoghi negli alloggi pubblicizzati individuando i titolari, scoprendo che le varie agenzie coinvolte erano legate tra di loro dallo stesso amministratore. Si tratta di veneziani. Al responsabile della società sono stati contestati, oltre al reato di truffa, l’evasione dei tributi dovuti, sia per quanto riguarda la tassa di soggiorno che per quella fiscale, che verrà calcolata dall’Agenzia delle Entrate sulla base della segnalazione della Polizia Municipale, oltre a varie violazioni di carattere amministrativo in materia di attività ricettive.

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