La Translohr ceduta alla francese Alstom Actv: «Nessun problema per il tram»

Da lunedì scorso il tram di Mestre e quello di Padova hanno cambiato “padrone”. La società Translohr , produttore del tram a guida vincolata con aggancio alla rotaia, è stata ufficialmente venduta...

Da lunedì scorso il tram di Mestre e quello di Padova hanno cambiato “padrone”. La società Translohr , produttore del tram a guida vincolata con aggancio alla rotaia, è stata ufficialmente venduta dal gruppo Lohr per 35 milioni di euro alla società Alstom(51%) ed ai Fondi Strategici d'Investimento FSI (49%) che sono in pratica la cassa deposito e prestiti di Francia.

Una vendita che evita il totale fallimento della Lohr e garantirà la prosecuzione della produzione e manutenzione del tram della Translohr. Da notizie di oltre confine si sa che i dipendenti sono rimasti per mesi senza stipendio.

La notizia rimbalzata a Mestre impensierisce più di qualcuno. Manutenzioni e nuove commesse subiranno aumenti di costo? O si rischia di vedere la nuova proprietà decidere di non produrre più il tram? Perplessità legittime che però tutti rigettano. Lo fa Marcello Panettoni, presidente di Actv, che spiega, ancora una volta, che nulla cambia per il tram di Mestre con il cambio di proprietà. Venezia e Padova sono gli unici acquirenti italiani del progetto della Translohr. Secondo Antonio Stifanelli, presidente di Pmv, ci saranno in futuro nuove commesse: due nuovi tram serviranno per esempio per garantire l’operatività della linea, in via di progettazione, per collegare il tram con San Basilio. «I venti tram (ognuno conta 4 carrozze, ndr) fin qui acquistati sono sufficienti, visto che siamo stati attenti, per garantire l’operatività della linea per Venezia fino a piazzale Roma», spiega Stifanelli.

Anche l’ingegnere Antonio Conte, che è passato da Padova a Mestre, per gestire il progetto del tram cittadino, tranquillizza senza problemi. «Non cambia assolutamente nulla con il cambio di società. È stato ceduto un ramo d’azienda e la nuova proprietà si accolla tutti i contratti e gli impegni della Lohr. Del resto Alstom ha una lunga tradizione ferroviaria e questo tranquillizza. Tra l’altro la tecnologia brevettata della guida vincolata la possiedono solo loro e in caso di fallimento si sarebbe comunque trovato un nuovo produttore». (m.ch.)

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