La tragedia di Los Roques «Abbandonati dallo Stato»
NOALE. Sette anni di silenzio, sette anni costretti a convivere con il dolore del distacco e l'assenza di una tomba, sette anni senza risposte: mentre papà Paolo Durante, mamma Bruna Guernieri e le piccole Emma Viola e Sofia di Ponzano giacciono ancora negli abissi del Mar dei Caraibi, in Venezuela, oggi i loro familiari e amici ricordano il settimo anniversario della tragedia di Los Roques.
«Penso che ormai ci scorderemo il recupero del Let-410 della Transaven su cui viaggiavano i nostri cari. Personalmente sono abbastanza rassegnata. I miei genitori invece ci credono ancora e vogliono fare di tutto per poterli riportare a casa”: a parlare è Silvia Guernieri, sorella di Bruna, originaria di Noale, che il 31 dicembre avrebbe festeggiato i 50 anni. Le famiglie Durante e Guernieri hanno lottato per anni alla ricerca della verità, per capire dove fosse finito il piccolo bimotore su cui, il 4 gennaio 2008, viaggiavano Paolo, Bruna, Emma Viola e Sofia, che stavano trascorrendo le vacanze natalizie in uno dei paradisi del pianeta.
Nel giugno del 2013, il relitto del Let-410 era stato individuato a 974 metri di profondità, al largo di Los Roques.
Ma le operazioni di recupero di quanto resta del velivolo e di ciò che è a bordo (compresi dunque eventuali resti dei passeggeri) non sono mai decollate.
«La situazione politica del Venezuela è tesissima», precisa Silvia Guernieri lasciando intendere come non vi sia alcun interesse da parte del Governo di Caracas di procedere con il costosissimo intervento negli abissi come più volte richiesto dalla nostra diplomazia. «E ultimamente non abbiamo più avuto alcun contatto nemmeno con il Governo italiano», aggiunge la sorella di Bruna.
Lo conferma anche Romolo Guernieri, padre e nonno battagliero, nel corso di un'intervista rilasciata assieme alla moglie Paola che andrà in onda oggi alle 17 su La9, nel corso di “#Mattanza”, proprio nell'orario in cui sette anni fa i familiari in Italia ricevettero la notizia della scomparsa dell'aereo.
«Ci hanno detto sin da subito un sacco di bugie sulle ricerche. Poi le autorità venezuelane avevano promesso il recupero e non lo fanno fatto. Ma in Italia non sono migliori. Avevamo avuto un colloquio con il capo della protezione civile Gabrielli e altri esperti della Farnesina assieme ai Missoni. Da quella volta là, pur sollecitando risposte, non sappiamo più niente», ha raccontato Romolo Guernieri davanti alle telecamere,
«Per questo lancio un appello ai politici veneti: si interessino dei loro concittadini, facciano rispettare le promesse richiamando all'ordine il Governo venezuelano».
Le feste natalizie e la coincidenza con l'anniversario della tragedia non fanno che acuire il dolore dei familiari degli scomparsi.
«Ogni tanto ripasso dove abbiamo salutato per l'ultima volta Bruna e la sua famiglia e penso all'ultimo bacio alle mie nipoti», ha spiegato Romolo. Nonna Paola si aggrappa alle foto della sua bella famiglia: «Di loro non ho più niente, solo le immagini scattate in tutti i posti del mondo. Per noi la parola fine non è ancora stata scritta. Con quelle basse temperature, i corpi potrebbero essere intatti. Vorrei avere una tomba per portare un fiore e pregare».
Emma Viola e Sofia, che oggi avrebbero rispettivamente 16 e 14 anni, verranno ricordate nel corso della consegna delle borse di studio a loro dedicate dall'Istituto comprensivo di Ponzano.
L'appuntamento, in agenda ormai da quattro anni, è per sabato 17 gennaio alle 15.30 nella sede municipale di Ponzano a villa Rubbi-Serena. I mille euro messi a disposizione dalla famiglia Guernieri verranno suddivisi in assegni per gli studenti migliori di elementari e medie, nel nome di Emma Viola e Sofia.
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