LA TRAGEDIA »A SANTA MARTA

Si chiamava Lelio Baschetti e quando è morto aveva 68 anni. Probabilmente era il 2011, di sicuro dopo l’estate, quando risultano pagate le ultime bollette. Per quasi sette anni nessuno ha cercato questo ex professore di fisica e matematica al liceo, senza moglie e senza figli, che abitava in Calle del Cristo, al civico 2216 di Dorsoduro, a Santa Marta. Un appartamento al piano terra con ingresso indipendente. Domenica pomeriggio un anziano vicino di casa ha visto la porta socchiusa di quell’appartamento che lui pensava disabitato da anni. Pensava fosse entrato qualche senzatetto, qualche sbandato in cerca di un tetto. Probabilmente qualcuno, vedendolo disabitato, lo voleva occupare.
O più probabilmente un ladro che ci ha visto un bersaglio facile. E che di fronte alla scena del corpo mummificato è scappato dalla porta d’ingresso dopo essere entrato da un finestra del primo piano. L’anziano vicino di casa è entrato e, steso sopra una brandina, ha trovato il corpo mummificato, e ha subito avvisato i carabinieri. I primi a intervenire sono stati i militari del nucleo Natanti, con il sostegno poi dei colleghi del nucleo operativo della Compagnia di Venezia. «Una scena incredibile», raccontano i militari entrati nell’appartamento. Le pareti logorate dal tempo, il cibo sulla tavola e sugli scaffali in stato di decomposizione. I segni di un abbandono anche personale. In mezzo alla stanza una brandina, e sopra la brandina il corpo dell’uomo mummificato. Per i rilievi è stato necessario l’intervento della scientifica del comando provinciale, insieme al medico legale. Morte naturale, stando alle prime verifiche. Sul corpo infatti non sono stati ritrovati evidenti segni di violenza. Anche se la conferma sull’identità della vittima potrà arrivare solo dall’esame del Dna o dell’arcata dentaria - il pm Paola Tonini ha disposto l’autopsia - sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che il corpo mummificato sia quello di Lelio Baschetti, nato l’11 gennaio del 1943. Dopo il ritrovamento del corpo ieri i carabinieri hanno individuato una sorella, residente al Lido di Venezia con il marito, sotto choc per la notizia. Fratello e sorella non si sentivano da anni. «Era un amante della pittura, un carattere molto introverso», si limita a dire il cognato. L’uomo prima della pensione era stato professore di matematica e fisica al liceo classico Pietro Orseolo del Lido, nel Trevigiano, e poi al liceo Benedetti.
«Era una persona un po’ schiva», lo ricorda un collega, «ma molto appassionato delle sue materie». Negli anni più recenti sembrava essersi ritirato a vita privata, con rarissimi rapporti anche con i vicini di casa. In questi anni nessuno si è interrogato sulla sua sparizione, nessuno ha pensato di chiamare i vigili per un controllo. Alcuni pensavano che si fosse trasferito altrove, lasciando vuoto l’appartamento di Santa Marta. Il pensionato nel 2013 era anche stato cancellato dall’anagrafe del Comune perché risultava irreperibile. Dal suo passato emergono frammenti. Come la passione, quanto meno giovanile, per il baseball. Il suo nome infatti risulta tra i tesserati - cartellino 7218 - con l’associazione sportica Banshee Bc Lido negli anni Sessanta, quando l’isola era con un paio di associazioni sportive il riferimento per uno sport che rimbalzava in laguna dagli Stati Uniti. Sull’elenco del telefono si trova ancora il suo numero: Baschetti Dr. Lelio c’è scritto, ma il telefono è muto da anni.
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