La torre del fashion si svela sulla Romea
La torre del fashion, la Venus Venis, torna all’esame della commissione Via della Città metropolitana, per ottenere stavolta il via libera, non concesso, dopo un anno di discussione e integrazioni varie, conclusosi con il respingimento di ottobre 2016. Tutto previsto dato che la immobiliare Blo, la stessa che ha costruito il centro commerciale “Nave de Vero” non intende assolutamente lasciar perdere. L’altezza resta di poco inferiore ai cento metri d’altezza, «poco meno del “Paron de casa”», il campanile di San Marco, dicono i tecnici.
Il primo nodo. E per ottenere il via libera, anche se le norme del Prg per la terraferma fissano - ha già chiarito il Comune - nell’area di via Arduino altezze non superiori ai 45 metri, le strade sono due. Per evitare il ricorso al piano urbanistico attuativo, dai tempi lunghi, i privati potrebbero sfruttare l’articolo 18bis della legge regionale che laddove c’è già presente una urbanizzazione, come nel caso della “Nave de vero”, può consentire l’autorizzazione diretta. La seconda strada è quella di una autorizzazione in deroga con una valorizzazione a beneficio anche del pubblico, in questo caso il Comune di Venezia. Questioni che chiamano in causa più enti. La Regione che ha varato la legge urbanistica e a cui si appella ora la Confcommercio veneta proprio per frenare nuove aperture di centri commerciali, come nel caso della torre a fianco della “Nave de Vero”. E il Comune di Venezia che anche se il sindaco Brugnaro, pubblicamente si è detto favorevole all’operazione, ha espresso pareri negativi sull’impatto proprio delle altezze e del nuovo traffico generato a ridosso della bretella della Romea.
Impatto del traffico. Proprio per ovviare alle preoccupazioni riguardo l’impatto prodotto dal traffico, la Blo ha integrato il progetto prevedendo un piano interrato di parcheggio in più; un nuovo accesso al parcheggio interrato con una viabilità di pertinenza; la possibilità di utilizzare parcheggi di altre strutture (dal Leroy Merlin alla multisala nelle vicinanze). Soluzione che consentirebbe di aggiungere altri 350 posti auto ai 650 previsti dal progetto iniziale.
Nuove immagini. La torre si svela anche con un sito internet dedicato (www.venusvenis.com) dove le nuove immagini computerizzate consentono di svelare tanti nuovi aspetti della torre di vetro con due grandi ascensori panorami. Si tratta per Mestre dell’ennesimo progetto con funzioni commerciali e ricettive e che vede il settore alberghiero funzione trainante di investimenti italiani, ma soprattutto stranieri su Mestre. Altri progetti per ora stanno alla finestra: dal distretto commerciale e albergo sulle torri previste all’ex Umberto I oppure la grande torre, di oltre 100 metri, della Salini nell’area di via Ulloa.
Cosa è previsto. Otto piani, tutti soppalcati, hanno funzioni di spazi commerciali, meglio se monomarca su 21 mila metri quadrati. Dal decimo al diciannovesimo piano ecco un hotel con wellness spa, spazio per il benessere. Centoventi le stanze dell’albergo collegato alla Spa per un totale di 9 mila metri quadri. Gli ultimi due piani ospiteranno un ristorante con terrazza panoramica su Venezia.
Le funzioni. Ecco i numeri: 5.474 metri quadri di commerciale; 5.902 metri quadri di alberghiero e una area ristorazione di 697 metri quadri.
I partner. L’obiettivo, spiegano i committenti, è quello di intercettare turisti e visitatori in un’area della terraferma che attrae verso Venezia, ma che per la sua posizione, guarda a Padova e a Treviso. Partner della Blo immobiliare srl sono la Tecnostudio, lo studio di architettura Milanese -Modena: la Manetti Manens Tifs e lo studio di Bolina Ingegneria.
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