«La Tombolan Fava diventerà la caserma della solidarietà»

San Donà. Il progetto del sindaco Cereser non convince però Leo (Sceglio Civica): «Il Comune non farà in tempo»

Caserma di Fiorentina, futuro incerto. Le opposizioni incalzano con la lista Scegli Civica e l’ex vice sindaco, e colonnello dell’Esercito, Oliviero Leo, non ha dubbi: «In tre anni il Comune non riuscirà a fare nulla e la caserma piomberà nel totale degrado con enormi sprechi».

Ma il sindaco, Andrea Cereser non si perde d’animo a lancia un nuovo progetto: la “caserma della solidarietà”. I Leo, esperto in materia vede un futuro alquanto nebuloso e con Anna Maria Babbo, capogruppo in Consiglio, non crede al progetto del Comune. «L’Agenzia delle Entrate non ha reali intenzioni di trasferirsi», analizza, «mentre i vigili del fuoco non hanno risorse, come del resto lo Stato, per un trasferimento in una nuova sede. Stando così le cose, gli ambiziosi progetti dell’amministrazione sono destinati a naufragare. La mia idea di insediare un carcere, con tutto l’indotto economico e la presenza massiccia di agenti di polizia, era la sola realmente percorribile a vantaggio della città».

Il sindaco Cereser non demorde. «Mi piacerebbe vedere nelle forze di opposizione più ottimismo», dice, «cosa che non vedo e non vedo neppure delle proposte in Consiglio. Noi abbiamo un progetto molto vasto sulla ex caserma Tombolan Fava di artiglieria contraerea. Pensiamo a una nuova “caserma della solidarietà” in cui possano trovare spazi delle associazioni anche disposte a investire. In ogni caso entro l’anno vorremmo già partire con le prime attività».

«Ci hanno chiesto spazi l’associazione dei bersaglieri», ricorda, «ma anche i giovani che si ritrovano a Fossà e hanno bisogno di nuove sale di prova per la musica. Poi bussano alla porta delle start-up di giovani, società di giovani che stanno crescendo con le nuove tecnologie. Ci sono progetti per la Protezione civile e la Croce Rossa. Abbiamo 7 ettari, una decina di edifici, la palestra. Il modello se vogliamo è quello di Forte Marghera con spazi per la ristorazione e che possano essere remunerativi per le attività che arriveranno. Abbiamo progetti anche per il pattinaggio di velocità e artistico».

Entro l’anno, o comunque nei primi mesi del 2017, i cancelli della Tombolan Fava potrebbero essere riaperti. Il Comune non ha comunque molto tempo e se in tre anni non saranno concretizzati i progetti, lo Stato si riprenderà questa enorme struttura valutata 12 milioni circa e al momento ceduta gratuitamente purchè si insedino attività che garantiscani introiti per le casse pubbliche. Non si è più parlato, invece, di cittadella della sicurezza, con le forze dell’ordine riunite, anche se l’idea non è del tutto esclusa.

Giovanni Cagnassi

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:casermaambiente

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia