La tassa per l’Astra la paga il Comune
Teatro Astra finalmente pagato, ma spunta la tassa di registro a carico del cedente, ovvero del Comune. 150 mila euro che l’amministrazione comunale dovrà ora trovare tra le pieghe del bilancio e pagare alla società che avrà in permuta, come pagamento dell’ultima rata, l’immobile della ex pretura affacciato su piazza Indipendenza. L’accordo con la precedente giunta comunale, che il nuovo teatro ha voluto fortemente, prevedeva appunto che l’ultima rata di pagamento alla impresa Setten, che ha realizzato il nuovo teatro Astra, fosse onorata con la permuta dell’immobile al posto del quale saranno realizzati nuovi appartamenti in pienissimo centro, con vista sulla rinnovata piazza Indipendenza.
Il valore, oltre un milione di euro, ha compensato così l’ultimo dei pagamenti rimasti dopo che la ditta ha realizzato il teatro di via Ancillotto. Ma nel contratto è precisato che la tassa di registro la dovrà pagare totalmente il Comune. 150 mila euro che, in tempi di vincoli di bilancio, crisi e ristrettezze economiche, sono difficili da trovare. Il vicesindaco, Luigi Trevisiol, è parso perplesso. «Il teatro è stato uno dei motivi di dissidio tra me e la precedente maggioranza», commenta, «per i costi eccessivi, per la sua stessa utilità. In ogni caso il teatro è stato fatto, pagato con grandissimo sacrificio, pagati anche gli arredi, perché era stato consegnato praticamente come solo blocco di cemento vuoto. E intanto i costi sono lievitati a dismisura, se è vero che ancora non abbiamo la certezza se sia costato 10 o 12 milioni nel complesso. In più, adesso anche la tassa di registro totalmente a carico del cedente, ovvero il Comune di San Donà che deve tirare fuori ben 150 mila euro».
«Ci chiediamo», conclude, «come certi contratti siano stati concepiti a suo tempo. Alla fine di questa storia, abbiamo pagato davvero molto il nuovo teatro, dissanguando l’amministrazione e pagandolo praticamente quasi del tutto subito, con un notevole impatto dal punto di vista finanziario».
Il sindaco, Andrea Cereser, non ha voluto commentare, precisando che i contratti vanno comunque onorati e rispettati in tutte le clausole, compresa la tassa di registro che era prevista. In qualche modo, dunque, i soldi dovranno saltar fuori, pena l’impossibilità di concludere l’operazione fino in fondo. (g.ca.)
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