La Tasi in Provincia, ecco quanto si paga

L’importo per la prima casa si dovrà versare in 27 Comuni entro giovedì. Aliquota massima in 15 amministrazioni

VENEZIA. Il conto alla rovescia è cominciato. Entro questo giovedì migliaia di proprietari di prima casa residenti in 27 comuni veneziani devono mettere mano al portafogli e pagare l’acconto Tasi, la nuova tassa sui servizi indivisibili che tanto assomiglia a una “semplice” imposta sugli immobili.

In media la cifra da sborsare si aggira fra i 60 e i 70 euro per chi possiede un alloggio economico e fra gli 85 euro e i 90 per chi ha una abitazione civile. I proprietari residenti in altri 12 comuni veneziani hanno già sborsato la prima rata entro il 16 giugno scorso (tranne Venezia che, a causa del commissariamento, ha fatto slittare la scadenza per l’acconto al 27 luglio) e ora attendono la data del 16 dicembre, quando tutti i possessori di una o più abitazioni sono chiamati a saldare l’intero importo. In cinque realtà (Caorle, San Michele, Annone, Cavallino e Jesolo), invece, non si deve pagare nulla, perché le rispettive amministrazioni hanno decretato una aliquota pari a zero. Ma vediamo il quadro della situazione. Nel Veneziano sono 39 su 44 i sindaci che hanno introdotto la Tasi. In tale contesto, l’aliquota massima al 2,5 per mille è stata introdotta da 15 amministrazioni lagunari, altre tre, compreso il capoluogo, hanno superato questo limite, incremento possibile solo di fronte alla previsione di detrazioni con un rialzo massimo pari allo 0,8, che porta l’aliquota al 3,3 per mille, come nel caso di Concordia Sagittaria, amministrazione in cui il sindaco Claudio Odorico ha preferito «introdurre una aliquota massima che mi permette, tramite le detrazioni, di far pagare poco o niente le famiglie a basso reddito».

Cinque Comuni, infine, hanno evitato di introdurre la nuova tassa sulle abitazioni principali, con una scelta che, come conferma il sindaco di una di queste realtà, Claudio Orazio, primo cittadino di Cavallino-Treporti, «punta ad agire soprattutto sulle seconde case». Il calcolo della Tasi non è poi molto complesso, perché si basa sulla rendita catastale della casa, che nel Veneziano è mediamente di 405 euro per l’abitazione di tipo economico e di 538 euro per quella di tipo civile, moltiplicata per determinati coefficienti, relativi alla classe di appartenenza della casa e all’aliquota decisa dal relativo Comune. Ciò non toglie, però, che in questi giorni i Caf siano assediati da proprietari di case in difficoltà di fronte a una nuova imposta che aggiunge ulteriore confusione nel tempestoso oceano della tassazione italiana. Tra l’altro la Tasi, oltre a essere un balzello a scadenza variabile, viene pagata in parte anche dall’inquilino, secondo una percentuale che viene decisa da ogni amministrazione ma che può variare dal 10 al 30% dell’intero importo. In generale questo nuovo balzello è appannaggio di chi possiede o detiene a qualsiasi titolo fabbricati e aree edificabili. Sono esentati dal versamento gli immobili posseduti dallo Stato, nonché quelli di proprietà di Regioni, Province o Comuni. Il versamento deve essere effettuato solo con F24 e bollettino postale. Non si può pagare con i sistemi elettronici offerti da banche e poste.

Gianluca Codognato

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