La strage dei ragazzi a San Donà. Marco, felice del suo nuovo lavoro

SAN DONà. Marco Scarpa aveva studiato all'Ipsia, istituto tecnico, di Fossalta di Piave, specializzandosi come elettricista. Da poco più di una settimana aveva trovato lavoro in una ditta di termoidraulica a Ceggia. Lascia la mamma, di origini cubane, Niurkis, il papà Cristiano Scarpa, il fratellino Leonardo.
Stava andando proprio a lavorare, lunedi, poco dopo le 7, a bordo della sua Lancia Y, quando, davanti alla chiesa di Calvecchia, ha perso il controllo dell'auto e si è scontrato frontalmente con un camion.
Era un ragazzo che dopo gli studi aveva sempre lavorato senza mai restare fermo un attimo. La scorsa estate aveva lavorato al Villaggio Marzotto, famosa struttura turistica che si trova dopo piazza Torino, al lido, per tutta la stagione estiva.
Nella ditta di Ceggia era stato invece appena assunto e aveva buone prospettive di lavoro per un posto stabile. Un bel momento della sua vita, tanto che aspettava il Natale per riposarsi e trascorrere le festività con i parenti e gli amici. Era un bel ragazzo con molta energia e iniziativa. Aveva praticato vari sport, tra i quali nuoto e canoa in cui eccelleva. E si era iscritto anche in palestra per tenersi in forma e rilassarsi nel tempo libero dal lavoro.
La sua tragica morte in un incidente stradale ha destato un profondo cordoglio in città e anche a Jesolo, dove aveva stretto altre amicizie importanti per la sua vita. Ieri sono subito giunte le condoglianze della direzione e dei colleghi che avevano lavorato con lui nella stagione al villaggio Marzotto di Jesolo. Appreso della sua scomparsa, sono rimasti colpiti al cuore e hanno subito formulato le condoglianze alla famiglia che sta vivendo un momento davvero difficile. Tra ex colleghi di lavoro stagionale si sono subito contattati via telefono per scambiare informazioni sull'incidente. Già ieri mattina sono comparse le prime foto del tragico schianto, ma ancora nessuno sapeva che l'automobilista alla guida fosse proprio Marco.
Solo verso metà mattinata i primi amici e colleghi hanno appreso che era lui il 21enne tragicamente scomparso. Per loro è stato un giorno triste. Affranti anche i genitori: il dolore di una mamma che perde il figlio è qualcosa che non si può descrivere o commentare. L'unica cosa è il rispetto e il sostegno della famiglia e degli amici. Ieri Niurkis ha ricevuto continue visite di amici e conoscenti che si sono precipitati da lei per cercare di confortarla fino a sera.
E il piccolo Leonardo ha perso il fratello maggiore, il suo punto di riferimento nella vita come spesso accade ai fratelli più piccoli con i maggiori. Marco Scarpa manca soprattutto agli amici più vicini in questi anni e che non lo vedranno più. Lo hanno perso nel fiore degli anni, con una vita ancora davanti. «Ciao Marco» hanno scritto sui social senza aggiungere molto altro. Poche parole e tanti ricordi di vita vissuta assieme tra ragazzi della stessa età che condividono sentimenti ed esperienze. Lo ricordano con nostalgia per il bel carattere, l'impegno e la professionalità nel lavoro.
Aveva lasciato un bel ricordo di sé in tutti i posti in cui aveva lavorato o aveva frequentato. Lo stesso era accaduto nella nuova ditta in cui era stato assunto a Ceggia da pochi giorni e dove si era subito fatto voler bene dai titolari e i colleghi. A San Donà lo piangono gli ex compagni di scuola delle scuole superiori e i tanti amici. Tutti attendono la data dei funerali per l'ultimo commosso saluto. —
Giovanni Cagnassi
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