La statua di Donè nel museo di Tuxpan
JESOLO. Una lettera del presidente Mattarella ha raggiunto l’artista Carlo Pecorelli in Messico, dove ha portato, proprio nel giorno della morte di Fidel Castro, un busto dedicato all’eroe della rivoluzione cubana Gino Donè, il solo mancante accanto a quello del Che e degli altri due rivoluzionari non cubani partiti dalla città di Tuxpan alla conquista di Cuba. «Partirò oggi per Cuba per partecipare il 4 dicembre ai funerali di Fidel Castro», dice Pecorelli. Lo ha annunciato da Tuxpan, stato di Veracruz, in Messico, l’artista prima di leggere il messaggio ufficiale della Presidenza della Repubblica alla cerimonia per la ricorrenza dei sessant’anni dalla notte fra il 25 ed il 26 novembre del 1956, quando 82 leggendari rivoluzionari, al fianco del “Lider Maximo” Fidel Castro, salparono a bordo del “Granma” per liberare Cuba dalla dittatura di Batista.
La scultura, commissionata dal “Museo de la Revoluciòn” di Tuxpan, è stata inaugurata venerdì scorso, con una cerimonia alla presenza dell’artista, dell’amministrazione di Tuxpan, delle autorità consolari italiane e cubane. Le felicitazioni del presidente Sergio Mattarella per l’impresa artistica in risposta a un’accorata lettera di Pecorelli che la annunciava nel marzo scorso, sono arrivate all’artista dopo quelle del presidente americano Obama la scorsa estate. Fra le autorità anche il console onorario italiano nello stato messicano di Veracruz, Emilio Zilli Debernardi, il console cubano in Messico, Víctor Caricabel Cruz, e infine, il referente istituzionale del progetto artistico dall’Italia, Roberto Massari, presidente della “Fondazione Internazionale Che Guevara”.
Donè troneggia ora accanto agli altri tre rivoluzionari non cubani partecipanti alla spedizione del Granma: il messicano Zelaya Alger, il dominicano Mejías del Castillo, l’argentino Che Guevara. Ha avuto il suo posto nella storia. Emozione per Pecorelli, la moglie Gabriella, l’albergatore jesolan Sergio Dainese.
Adesso Pecorelli partirà per Cuba e presenzierà ai funerali di Castro. Ha pronta un’altra scultura dedicata alle rivoluzione che donerà al governo cubano. Le sue ceneri sono ancora a San Donà, dalla nipote Silvana Carnio che con un legale, l’avvocato Luca Pavanetto, sta ora cercando di riportarle a Cuba, come suo ultimo desiderio, accanto al Che e adesso anche a Fidel, il comandante che ha sempre salutato con la mano sul cuore e sull’attenti, anche a 80 anni quando si sono rivisti. (g.ca.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia