La Sovrintendenza: «Salvate Forte S. Felice»
CHIOGGIA. Appello della Soprintendenza ai beni culturali perché si proceda velocemente al recupero e alla messa in sicurezza del Forte San Felice.
La richiesta è stata inviata con una lettera pochi giorni fa a tutti gli enti coinvolti (Marina Militare, Provveditorato per le opere pubbliche, Agenzia del Demanio, Comune) ricordando lo stato di precarietà riscontrato dai funzionari durante il sopralluogo del 3 novembre scorso. Il bene storico, inaccessibile al pubblico per l’inagibilità degli edifici diroccati, oggi sarà straordinariamente aperto (negli spazi esterni) per visite guidate gratuite organizzate nella Giornata nazionale dei castelli.
«I 200 posti disponibili (4 turni di 50 persone) sono stati esauriti subito», spiega Erminio Boscolo Bibi, portavoce del comitato Forte San Felice, «con una consistente lista di attesa che spera in ulteriori iniziative, a dimostrazione della grande attesa della città di potersi riappropriare di questo patrimonio dal valore inestimabile. Nel turno delle 16.30 saranno presenti anche i cinque candidati sindaco per rendersi conto di persona dello stato di degrado del compendio e della necessità di decidere con urgenza del suo futuro, anche in chiave turistica». E sulla necessità di fare presto insiste anche la Soprintendenza. «Durante il sopralluogo», scrive il soprintendente Emanuela Carpani, «abbiamo visto come le strutture architettoniche e le opere di fortificazione accusino problemi di degrado e di mancata manutenzione. Nell’occasione c’è stato anche un confronto operativo sulla possibilità di reperimento dei fondi per la conservazione del compendio. Abbiamo suggerito di verificare la possibilità di sfruttare le misure compensative del Mose e le procedure di federalismo demaniale».
Ipotesi di cui si sta già parlando da tempo a cui si è aggiunta di recente anche la possibilità di sfruttare parte dei 150 milioni di euro destinati dal Cipe al recupero di beni storici con il concorso bellezza@governo.it.
«Agli enti coinvolti», continua il soprintendente Emanuela Carpani, «ci permettiamo di sottolineare l’urgenza della necessaria e improcrastinabile messa in sicurezza del compendio e chiediamo quali siano le previsioni di intervento su cui si sta lavorando per la sussistenza del bene culturale. Noi come Sovrintendenza restiamo a disposizione per qualsiasi suggerimento che fosse necessario anche in sede di incontro collegiale». (e.b.a.)
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