La scomparsa di Duse, il dramma della sorella
MAERNE. «Sono distrutta, faccio fatica a vivere una normale vita quotidiana, ho disdetto le vacanze, dormo poco». È il dramma che sta vivendo Cristina Duse: da quel brutto 8 maggio, suo fratello Adriano, 42enne educatore di Maerne, non è più tornato a casa dopo aver trascorso delle ore tra le montagne del Pordenonese. Le ricerche sono ferme da più di due settimane, forse si potrebbe fare un nuovo tentativo a breve con un’esercitazione del Soccorso Alpino ma dell’uomo non ci sono più tracce.
Stato d’animo. La preoccupazione della sorella è visibile, palpabile e giustificata: una normale domenica tra la Valcellina, che bene conosceva, e poi nessuna notizia. «Il tempo non sta favorendo la presenza degli escursionisti», continua Cristina Duse, «perché magari andrebbero in qualche sentiero e potrebbero trovare mio fratello. Sarà incastrato in chissà quali rocce, in mezzo alla vegetazione, all’interno di quella valle. Ma da quasi quattro settimane non ho più voglia di fare qualcosa, dormo poco». La donna era stata molto di aiuto agli inquirenti per cercare di ritrovare Adriano, smentendo la possibilità che si fosse allontanato in modo spontaneo.
Domenica 8 maggio. Amante della montagna, conosce bene la Val Cimoliana. E, soprattutto, non è uno spericolato, uno che s’imbatte in chissà quali percorsi. Per questo si è escluso da subito che abbia cercato strade alternative rispetto ai soliti giri. Dal posto dove Duse ha lasciato la sua macchina, partono molti sentieri e l’uomo potrebbe essere andato ovunque; inoltre non si sa neppure quanto tragitto potrebbe aver compiuto e questo non ha agevolato il compito di chi lo ha cercato per giorni. I ricercatori hanno chiesto pure il contributo di un amico del 42enne, che spesso ha fatto assieme dei tragitti e delle passeggiate. Anche in questo caso, le perlustrazioni non hanno dato l’esito sperato. Eppure ci hanno lavorato decine di uomini che si sono avvalsi pure dell’aiuto di tre elicotteri; assieme al velivolo della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, hanno sorvolato la zona sopra Casera Meluzzo, nel comune di Cimolais (Pordenone), anche quelli del 115 decollato da Mestre, e del Corpo Forestale del Veneto.
Nuove ricerche. Una possibilità potrebbe arrivare da un’esercitazione dei soccorritori in programma nei prossimi giorni, si presume a metà mese. La data esatta si dovrebbe conoscere all’inizio della prossima settimana e questo permetterebbe di avere pure un buon dispiegamento di uomini e mezzi. La speranza che in quell’occasione venga trovato finalmente il corpo.
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