La scarpa del lusso apre le sue porte al grande pubblico
Le calzature più esclusive di Louis Vuitton nascono lungo le rive del Naviglio del Brenta, tra Padova e Venezia. In una moderna struttura in vetro e cemento a Fiesso d’Artico (Venezia) denominata “Manufacture de Souliers” vengono prodotte le scarpe che indossano in tutto il mondo. Dentro, la fabbrica è divisa in quattro atelier con linee di produzione specializzate: Alma (calzature femminili), Speedy (sneakers), Taiga (calzature maschile) e Nomade (mocassino uomo donna). Ed è qui che potranno essere ammirate il 13 e 14 ottobre durante le “giornate particolari”, in cui l’azienda del lusso aprirà le proprie porte.
Nel 2009 il gruppo transalpino Lvmh, infatti, ha deciso di concentrare la produzione in un unico posto al mondo, dove la tradizione della calzatura è radicata. Oltre alla produzione nel complesso è presente una galleria d’arte e un centro di formazione, oltre alla mensa per i dipendenti.
Lo stabilimento veneziano possiede un proprio spazio espositivo, suddiviso in due sezioni. La prima accoglie una biblioteca dedicata all’arte della calzatura, la seconda un museo che riunisce una trentina di opere, fra cui disegni di Andy Warhol e di Yayoi Kusama, dedicati alle scarpe.
Nel complesso ci lavorano 400 dipendenti, 250 dei quali sono artigiani. Qui ogni sei mesi arrivano dalla casa madre di Parigi i modelli creati. Un apposito ufficio trasforma le linee su carta degli stilisti nei prototipi e poi modelli da mandare in produzione. A questi si aggiungono poi i modelli per le sfilate, che magari non entrano in produzione.
Lungo l’intera filiera di produzione le due scarpe viaggiano sempre assieme, fino ad entrare nella scatola: la mano dell’artigiano deve essere la stessa.
Prima, però, è prevista anche la stiratura della suola interna in pelle.
Sono realizzati vari tipi di cucitura, fino a quella mano per i pezzi più pregiati. Un particolare modello, realizzato con la completa personalizzazione da parte del cliente prevede la cucitura completamente a mano: per la cucitura di un paio di scarpe ci vogliono oltre tre ore di lavoro di un abile artigiano.
All’ingresso della Manufacture di Fiesso d’Artico campeggia una gigantesca scarpa, opera di Jean-Jacques Ory, Venus à l’escarpin, nel cui interno è visibile la Venere di Botticelli. Il “chiostro” ospita L’Objet du désir, scultura di Nathalie Decoster, e l’impressionante opera di Joana Vasconcelos - Priscilla - una gigantesca scarpa realizzata con 600 fra pentole e coperchi.
Il gruppo Lvmh, fondato nel 1987 da Bernard Arnault, oggi ad e presidente, è diventato nel corso degli anni uno dei principali poli del lusso mondiale. Riunisce 70 maison presenti nei cinque più importanti settori del mercato del lusso: Vini e Alcolici, Moda e Pelletteria, Profumi e Cosmetici, Orologi e Gioielleria, Distribuzione selettiva. Conta attualmente 145.000 impiegati in tutto il mondo e ha chiuso il 2017 con un fatturato consolidato pari a 42,6 miliardi di euro.
Da Fiesso d’Artico la produzione raggiunge Parigi e poi finisce nelle boutique di tutto il mondo. Tutte marchiate “Loris Vuitton Paris”, ma a crearli sono le mani degli artigiani della Riviera.
Durante le Journées Particulières, i visitatori potranno ammirare l’esterno della Manufacture, esplorare la Galleria e scoprire alcuni savoir-faire della Maison.
Il principio delle “Journées Particulières” è quello di dare la possibilità al grande pubblico di scoprire, dall’interno, ciò che fa l’identità e la specificità di ognuna delle maison del gruppo Lvmh. Ciascun luogo propone un percorso di visita unico e originale, pensato dalla Maison ospite. Per questa quarta edizione, l’accento sarà posto sulle esperienze, sull’interazione e sulle sorprese, così come all’incontro tra pubblico e a
Artigiani e creativi del Gruppo. A Fiesso d’artico l’apertura è prevista il 13/14 ottobre serve la registrazione sul sito «Con 6 Maison italiane, e in totale 19 Maison presenti sul suo territorio, l’Italia è come una seconda casa per il gruppo Lvmh», ha dichiarato Antoine Arnault, direttore generale di Berluti, presidente di Loro Piana e Fondatore delle Journées Particulières. —
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