«La Santa Cecilia verrà salvata»

Lo assicura Codognotto (Città metropolitana) dopo le dimissioni del direttivo

PORTOGRUARO. La Città metropolitana deve salvare la Fondazione Santa Cecilia. Pasqualino Codognotto, unico consigliere del mandamento nel territorio, vuole prendere l’iniziativa e tentare il salvataggio dell’ente, che rischia di indebitarsi.

È questo uno dei motivi che ha infatti portato alle dimissioni di quasi tutto il consiglio direttivo, in attesa che la ratifica avvenga in sede di giunta il prossimo martedì. Sarà una giornata campale, poiché non è escluso, ma è solo un’ipotesi tra quelle formulate, che il sindaco Maria Teresa Senatore e gli assessori respingano le dimissioni del presidente Giovanni Mulato, e dei consiglieri Marco Ziliotto, Stefania Dreon e Karen Miorin. Pasqualino Codognotto è molto sorpreso tuttavia della piega che sta assumendo la questione, più economica che politica, legata alla fondazione. «Ricordiamo che la Provincia di Venezia era socio della Fondazione», ricorda Codognotto, «e anche la subentrata Città metropolitana adesso è socio, così come il Comune di Portogruaro. La Città metropolitana è a tutti gli effetti subentrata alla Provincia nella gestione della Santa Cecilia. Ancora nel 2015 abbiamo fornito al presidente Luigi Brugnaro una corposa documentazione sulla Fondazione. Sarà io stesso a intercedere con Brugnaro per ricavare quel contributo che la Fondazione sta aspettando». Una parte della cifra, 50mila euro, sono già stati deliberati dal Comune di Portogruaro. Si attende analogo finanziamento dalla Città metropolitana, ma il timore è che la Fondazione Santa Cecilia debba mettersi in coda, e attendere cioè che Brugnaro valuti bene le altre convenzioni in essere tra quelle ereditate appunto dalla Provincia. Giovanni Mulato, il presidente della Fondazione ieri però ha ammesso che «Sì le dimissioni dipendeono dalla difficoltà a reperire nuovi fondi. È anche vero però che ci siamo dimessi per senso di correttezza nei confronti di questa giunta che non ci ha scelto. Non siamo stati eletti da loro». Michele Lipani, unico consigliere del direttivo che non si è dimesso, ha ribadito che, essendo di nomina provinciale, si attende "un confronto politico" sulla sua nomina. Fabiano Barbisan, consigliere regionale della Lista Zaia, ha escluso un intervento diretto della Regione. Infine il vicesindaco e assessore alla cultura Ketty Fogliani, ha voluto sottolineare che non dirà nulla fino alla riunione di giunta, tuttavia ribadisce di tenere moltissimo alla Fondazione e al suo ruolo. (r.p.)

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