La San Giobbe alla conquista del Giappone

Il Comune di Venezia con tutte le sue incombenze quotidiane può attendere. Il sindaco-imprenditore, Luigi Brugnaro, da qualche settimana è in viaggio, tra l’Australia, che ha già lasciato dopo un tour in alcune città e il Sol Levante, senza nessuna comunicazione ufficiale sulla durata, i luoghi e tanto meno i motivi di una così lunga e ingiustificata assenza da Ca’ Farsetti.
Sui social, però, le tracce del suo viaggio ci sono e parlano unicamente di promozione della rinomata carne di mucca chianina allevata, macellata ed esportata dalla società Agricola San Giobbe - così chiamata in “onore” dello storico macello a Cannaregio - che ha sede la sede legale nel Comune di Venezia, in via Colombara 113 a Marghera, dove ha sede anche Umana spa – l’agenzia in “blind trust” di proprietà di Brugnaro – che la controlla al 100 %. La San Giobbe è un’azienda agricola di 430 ettari, in gran parte dedicati all’allevamento San Marco” di mucche di razza chianine e limousine. L’allevamento si trova in Valdichiana – tra Lazio, Umbria e Toscana – che è la terra di nascita di sua moglie, Stefania Moretti. «Da Venezia alla Valdichiana: dall’unione di due territori ricchi di storia nasce l’Azienda Agricola San Giobbe» è il motto che si legge nel sito internet della società impegnata ora a conquistare il Giappone con la sua carne «sana e rispettosa del benessere animale».
Qualche giorno fa a Tokyo, infatti, Brugnaro è andato nella sua veste di imprenditore proprio per promuovere la sua carne chianina, con il fattivo aiuto dell’Ambasciata d’Italia impregnata – al pari delle altre sedi diplomatiche italiane sparse per il mondo – a promuove le cosiddette “eccellenze culinarie del made in Italy”. Sulla bacheca del sito internet dell’ambasciata non si trovano avvisi su possibili iniziative, culturali o di altro genere con la presenza del sindaco di Venezia in Giappone che, tra l’altro, è il Paese di nascita dei quattro giovani che, nel gennaio scorso, in un ristorante vicino a piazza San Marco, si sono visti presentare un conto di 1.143 euro per quattro bistecche, guarda caso, di mucca chianina e una frittura, senza neanche lo scontrino fiscale. Di carne bovina i giapponesi - famosi per gli allevamenti del Wagyu, con il celebre manzo di Kobe e quelli di Mishima - se ne intendono e per abituarli alla carne di chianina c’è voluto tempo e l’impegno diretto della stessa ambasciata italiana. Sulla bacheca del sito della nostra sede diplomatica a Tokyo c’è bene in vista l’annuncio del ricevimento (con tanto di prelibati assaggi di chianina alla brace) a cui sono stati invitati i maggior operatori della ristorazione nipponica dal titolo “Chianina Igp Experience“.
Al ricevimento ha partecipato fattivamente Luigi Brugnaro per presentare la sua San Giobbe impegnata a conquistare il Sol Levante. «La chianina ha valori nutrizionali impareggiabili» ha spiegato a Tokyo Davide Bonetti dell’azienda agricola San Giobbe «i capi dalla genealogia pura viventi in Italia sono solo 45.000, e gli animali portati al macello ogni anno meno di 8 mila».
Una scommessa fatta proprio nel paese degli allevamenti del Wagyu, con il celebre manzo di Kobe e Mishima, che sta già dando i suoi frutti già ci sono, come ha confermato lo stesso ambasciatore d’Italia in Giappone, Giorgio Starace, che prima di dare la parola a Brugnaro ha detto che «nel mese di gennaio 2018 le esportazioni italiane di carne chianina in Giappone sono cresciute del 38,7% rispetto all’anno scorso, più dell’aumento registrato in Germania, Regno Unito, Francia e Spagna».
Buon per la San Giobbe, un po’ meno per il Comune di Venezia che dovrà fare a meno del sindaco fino al 6 marzo, data in cui dovrebbe tornare, dopo aver votato all’ambasciata di Tokyo.
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