«La sala del patronato per tutti»
VALLI. «Il patronato sarà aperto alla comunità, stiamo solo attendendo di redigere un regolamento che tuteli chi lo usa e la parrocchia». Lo precisano alcuni componenti del consiglio pastorale nella bufera dopo che il parroco, don Massimo Fasolo (nella foto), dal pulpito ha spiegato di non poter concedere la sala nuova del patronato per battesimi e feste di compleanno perché il consiglio non vuole. Parole che hanno provocato una raccolta firme per “dar man forte” al parroco e un terremoto nel consiglio con alcuni che hanno ipotizzato le dimissioni.
«Si è creato un tremendo malinteso», spiega un membro del consiglio, «noi non abbiamo mai detto no, abbiamo solo consigliato a don Massimo di attendere la stesura di un regolamento per l’utilizzo delle sale. Questo perché le sale sono patrimonio della parrocchia ed è giusto che siano conservate in modo da poter servire anche in futuro a chiunque voglia giustamente utilizzarle per riunioni o feste, chiaramente inerenti allo spirito religioso e culturale per le quali sono state pensate. In questi giorni si è lavorato sodo per creare questo regolamento, che prima non esisteva perché il precedente parroco si occupava personalmente della gestione, prendendo spunto da regolamenti simili di altre parrocchie». Il consiglio pastorale, che si è riunito d’urgenza dopo la notizia della raccolta firme, tenta di chiudere le polemiche. «In questo periodo di difficile transizione da un parroco al successivo», spiegano, «ci si augura che le persone di buona volontà collaborino tutte al buon funzionamento della parrocchia mettendo a disposizione tempo e mezzi affinché i nostri figli trovino ambienti accoglienti, sicuri e sani».
Anche il parroco ieri ha voluto contribuire a stemperare le tensioni assumendosi tutta la responsabilità dell’idea della raccolta firme.
«Il sondaggio aveva semplicemente lo scopo di raccogliere il pensiero dei parrocchiani sull’utilizzo della sala grande», spiega don Massimo, «non voleva essere motivo di polemica o divisione. Nel prossimo consiglio», aggiunge don Massimo, «risponderemo con responsabilità e discernimento. Nei miei 26 anni da parroco ho visto che accoglienza e dialogo premiano sempre». (e.b.a.)
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