La rotonda dell’inventore dello zampirone

Scoperta la targa in via Circonvallazione dedicata a Giuseppe Battista Zampironi morto nel 1906

Il geniale inventore dello zampirone anti-zanzare, un mestrino doc deceduto nel 1906, entra nella toponomastica urbana. Il suo nome, Giovanni Battista Zampironi, da ieri è immortalato nella targa stradale della nuova rotonda, pronta da più di un anno, di via Circonvallazione, all’altezza del parcheggio di Santa Maria dei Battuti. La targa che ricorda l’inventore del noto insettifugo a spirale, che scaccia le zanzare e ancora oggi porta il suo nome, è stato scoperta ieri mattina dal sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, accompagnato dall’assessore comunale alla Toponomastica, Tiziana Agostini, dal presidente del Centro Studi storici di Mestre, Roberto Stevanato, e dal responsabile del gruppo di lavoro Zampironi, Massimo Orlandini, che al farmacista ha dedicato un libro monografico e una mostra.

Al sindaco Orsoni, appassionato numismatico, a ricordo della cerimonia è stata consegnata da Massimo Orlandini, a nome del “gruppo di lavoro Zampironi”, una medaglia celebrativa dei reduci mestrini della guerra di Libia del 1912.

«Sono grato a coloro che hanno promosso la riscoperta di questo nostro insigne concittadino che si è distinto non solo in Italia, ma nel mondo», ha detto Orsoni prima di scoprire la targa, «è importante che si continui a scavare e a ricercare, perché è fondamentale per una comunità, conoscere e ricordare le proprie radici e avere un passato condiviso che li aiuta a guardare meglio al futuro».

Giovanni Battista Zampironi, nato a Mestre nel 1836 e morto a Spinea nel 1906, fu dapprima farmacista a Venezia, e poi industriale a Mestre. Si era laureato in chimica farmaceutica all'Università di Padova e pochi anni dopo, grazie al suo zampirone, è stato riconosciuto come un «pioniere nell'industria chimica e del marketing globale».

«Zampironi era un impreditore geniale» ha spiegato lo storico Massimo Orlandini «perchè ha compreso le potenzialità dell'uso della polvere di piretro per combattere gli insetti volanti e striscianti e in particolar modo, l'anofele portatrice della malaria. Fu sicuramente all'avanguardia anche nell'uso delle più innovative tecniche pubblicitarie e di comunicazione e per la capillare rete commerciale che riuscì a sviluppare a livello mondiale. Il suo prodotto, infatti, era conosciuto in tutto il mondo grazie alla partecipazione alle principali esposizioni universali, come quelle di Melbourne, Torino, Bruxelles, Gand, Chicago e Milano, nel corso delle quali lui ha ottenuto degli importanti riconoscimenti che lo hanno reso ancora più noto».

Giovanni Battista Zampironi ha aperto il laboratorio a Mestre in via Manin (che all’epoca si chiamava Borgo San Rocco) nel 1862 «fu pioniere della nascita della prima industria chimica farmaceutica in Mestre, insieme alle famiglie Ponci, Paolini Villani, Matter, mezzo secolo prima dell'avvento delle grandi industria della chimica di Porto Marghera».

Il suo laboratorio è rimasto aperto 30 anni, poi è stato venduto alla famiglia Bötner, successivamente alla famiglia Soranzo che l’ha trasferito in via San Donà. Gli zampironi hanno avuto un successo internazionale, al punto che la parola, originalmente un nome proprio, è diventata un nome comune, usato appunto per indicare tutti i prodotti antizanzare progettati nello stesso modo.

Gli eredi diretti del fantasioso imprenditore sono oggi i componenti della famiglia Zoppolato che ha comprato il marchio, tuttora regolarmente registrato, fin dal 1966. Nello scorso ottobre alla Torre Civica di Mestre sono stati esposti materiali originali e illustrazioni della vita «esemplare» di Giovanni Batista Zampironi che resta il simbolo di una imprenditorialità coraggiosa e lungimirante che oggi a Mestre quanto a Porto Marghera si fatica a vedere.

Gianni Favarato

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