La Riviera risorge dopo il tornado: al lavoro 130 imprese

A Cazzago ci sono almeno 225 edifici da sistemare, 132 a Dolo, 75 a Mira. Danni oltre i 230 milioni di euro. I sindaci invitano ad affidarsi ad aziende locali

DOLO. La Riviera del Brenta è un cantiere a cielo aperto e dopo il tornado che ha colpito il comprensorio parte la ricostruzione. Sono circa 50 le imprese già in azione a Cazzago di Pianiga, una sessantina a Dolo, e oltre venti a Porto Menai di Mira per un numero complessivo di 130.

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Nei tre Comuni colpiti dal tornado si invitano i residenti a rivolgersi ad aziende locali o comunque conosciute e certificate. I danni nei tre paesi superano i 230 milioni di euro.

L’esempio più lampante di cantiere a cielo aperto è il centro di Cazzago. «È diventato un vero e proprio laboratorio di come la ricostruzione può procedere in tempi rapidi senza farsi bloccare da intoppi burocratici», racconta il sindaco Massimo Calzavara, «Il centro commerciale Mythos ad esempio è stato rimesso a nuovo in tempo record e ora ci sono da risistemare almeno 225 edifici danneggiati. Si tratta di interventi ordinati da privati. Il consiglio che però intendo dare ai miei concittadini è quello di rivolgersi ad aziende del posto, in modo anche da far ripartire l’economia della zona. Sono una cinquantina le aziende che sono al lavoro a Cazzago».

Il sindaco Calzavara ha favorito in questi giorni, il più possibile, la partenza dei cantieri per evitare che l’arrivo di eventuali piogge potesse rovinare ulteriormente le case danneggiate. «Ho preferito lasciare mano libera ai privati e ai proprietari dei tanti appartamenti delle palazzine danneggiate» dice «per avviare solo da qualche giorno le perizie sugli edifici, in modo da favorire la messa in sicurezza emergenziale».

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Per le ditte impiegate si va dai muratori agli impiantisti agli idraulici ai piastrellisti agli imbianchini e caldaisti. Tutte persone che nel corso degli ultimi anni hanno subito pesantemente il peso della crisi economica e che ora purtroppo nella disgrazia dell’evento calamitoso, hanno però l’opportunità di impegnare i propri dipendenti.

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A Dolo gli edifici lesionati sono al momento 132. Si stima che siano in azione su questo territorio almeno una sessantina di aziende, quasi tutte locali. «Il nostro territorio è un fermento di cantieri», spiega il sindaco Alberto Polo, «Abbiamo deciso di mettere a disposizione dei residenti un punto informativo attrezzato in municipio. Invitiamo chi ha subìto danni a mettersi in contatto con i nostri uffici tecnici. Abbiamo preso contatti importanti con tutti gli ordini professionali della provincia. In questo modo i nostri cittadini potranno contattare dei professionisti preparati. Poi è ovvio che le scelte si fanno su aziende del posto e non su aziende lontane che si conoscono a malapena».

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Anche nel comune di Mira in località Porto Menai e nell’area Pip di Giare i cantieri sono partiti. A Mira sono circa una ventina le ditte già impegnate nella ricostruzione. 75 le case danneggiate. Si tratta di aziende quasi tutte di Mira e dintorni. Nell’area Pip di Giare in cui si è verificato il problema della diffusione dell’amianto a causa di coperture in eternit frantumate dal tornado, Veritas ha incaricato la “Nuova Amiat”, una azienda ad hoc per la bonifica dell’area dall’eternit. Il Comune di Mira per lo smaltimento dell’amianto e la completa pulizia della zona ha chiesto un contributo di 300 mila euro alla Regione.

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