La rinascita dopo il tornado: riapre la fioreria-simbolo distrutta dal ciclone

A 14 mesi dalla tromba d'aria che ha raso al suolo l'attività, il vivaio "al Parco" di Mira annuncia la ripresa delle attività. "Non ci ha aiutato nessuno, solo gli amici e i privati. Da Stato e Regione nemmeno un cent. Ma ce l'abbiamo fatta"
Prima e dopo: la fioreria "Al Parco" l'8 luglio 2015 e oggi (foto agenzia Lorenzo Pòrcile)
Prima e dopo: la fioreria "Al Parco" l'8 luglio 2015 e oggi (foto agenzia Lorenzo Pòrcile)

MIRA. Il 29 settembre è l'ultimo giorno di presentazione delle domande per ottenere aiuti dopo i danni provocati dal tornado che ha colpito la Riviera del Brenta l’8 luglio 2015. Un segnale concreto, quasi un simbolo, c'è. Riapre infatti la fioreria "Al Parco" che si trova in via Sambruson a Porto Menai, la strada che collega la località di Mira alla frazione di Dolo. Era stata completamente distrutta, sia gli interni del negozio devastati dalla furia del tornado, sia, soprattutto, i vivai, completamente rasi al suolo con migliaia di piante schiantate. Non c'era più nulla, solo i muri perimetrali. A 14 mesi di distanza l’attività ripartirà esattamente sabato 1 ottobre.

Un anno fa lo spaventoso tornado sulla Riviera del Brenta

A spiegare come sono andate le cose è la titolare della fioreria Katia Masat.o L’imprenditrice prima ha traslocato in  un negozio sfitto, concesso in comodato d’uso per un anno da una famiglia del posto, per non chiudere l’attività e nel frattempo ha concentrato i propri sforzi per ricostruire il suo vivaio.

L’intero edificio è stato infatti raso al suolo ed ha avuto danni per circa 1 milione e 400 mila euro. C’era una assicurazione a coprire parte del danno ma serre e impianti di irrigazione non erano coperti. Entro il 30 novembre si dovranno saldare i debiti con l’impresa di costruzione. I titolari sono alla ricerca di una banca che eroghi altri mutui ma è difficile trovarla.

«Sono stati», spiega Katia Masato, «14 mesi davvero molto difficili che sono stati segnati dalla quasi totale mancanza di aiuti, se non le donazioni dei privati. Aiuti che ci sono stati utili per acquistare i primi strumenti per ripartire». La titolare del negozio sottolinea che finora dallo Stato e dalle Regione non ha ricevuto nulla. I soldi sono stanziati per i privati, ma tante aziende non hanno potuto attingere a questi fondi.

«Dalla Regione un tornado burocratico»

Il Comune di Mira, nel suo piccolo ha cercato di dare un contributo, destinando il 10% dei fondi alle aziende. Con la riapertura della fioreria simbolo del disastro la Riviera del Brenta prova a sanare le ferite di un disastro che ha lasciato segni che potranno essere rimarginati solo con il passare del tempo. 

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