La rinascita del Lido: ecco come sarà il nuovo Casinò
LIDO DI VENEZIA. La rinascita dell’area del “buco” del Lido comincia dal Casinò.
Il progetto definitivo dalla giunta Brugnaro per la sistemazione dell’area - che chiude anche definitivamente il contenzioso pluriennale con la Sacaim-De Eccher impegnata inizialmente nell’area per la costruzione del nuovo Palazzo del Cinema che non vedrà mai la luce - recentemente approvato, ha al centro proprio la riqualificazione dell’ex sede della casa da gioco, come chiedeva da tempo anche il presidente della Biennale Paolo Baratta. Non più solo sede temporanea delle attività della Mostra del Cinema e polo congressuale aggiunto per il resto dell’anno, ma restituito a una dignità e a una funzionalità complessiva - con la sua candida architettura razionalista che fa il paio con quella del vicino Palazzo del Festival - anche in relazione alla riqualificazione della piazza antistante.
La chiusura del “buco”. Sono già partiti in queste settimane i lavori di riempitura definitiva del “buco” che sarà completata prima dell’avvio della nuova edizione del Festival, che inizierà a fine agosto. Sull’area - come già annunciato da Baratta - la Biennale edificherà una nuova sala cinematografica provvisoria da 450 posti che sarà utilizzata subito per aprire leporte anche al cinema italiano, accogliendo la seconda edizione di “Cinema nel Giardino”, una sezione non competitiva che prevede una selezione di opere, anche di diverso genere. Ma il destino finale del piazzale - secondo il nuovo progetto - è di essere rialzato di 45 centimetri e rivestito in pietra, dopo gli anni dell’asfalto (prima del “buco”) e destinato a ospitare grandi eventi, ospitando al centro una fontana con getti d’acqua colorati e intorno una pineta più ampia di quella attuale che diventerà un luogo di svago e socializzazione dei cittadini del Lido ma anche una delle porte d’acqua verso il Palazzo del cinema con nuovi accessi.
Il nuovo volto del Casinò. Ma centrale sarà appunto nel progetto la ristrutturazione dell’ex Casinò con una spesa prevista di circa 13 milioni di euro sui circa 18 milioni e 600 mila euro del costo complessivo dell’intervento. Previsto il recupero anche dal punto di visa statico della facciata lapidea, valorizzata da un’illuminazione monumentale, il rifacimento dell’intonaco, la sistemazione degli impianti elettrici e antincendio, la manutenzione straordinaria degli infissi e l’automazione delle serrande. Sarà ricostruita la scalinata monumentale in travertino, con l’innesto di due nuove rampe laterali, per consentire la mobilità alle persone diversamente abili e il trasporto di installazioni direttamente al primo piano del palazzo. Migliorie anche per impianti elettrici, di videosorveglianza, di audio e soccorso. Verrà rifatta la centrale elettrica che rifornisce a medio bassa tensione sia il palazzo del Cinema che l’ex Casinò. La durata prevista dei lavori è di 427 giorni.
L’accordo con la Sacaim. Tutti i lavori, sia di sistemazione del piazzale, sia di ristrutturazione del Casinò, saranno affidati al gruppo Sacaim-De Eccher, chiudendo così la partita del vecchio Palazzo del Cinema, e riconoscendo due milioni e 800 mila euro di indennizzo al gruppo imprenditoriale per i sei anni trascorsi in cantiere sostanzialmente a vuoto, dopo che tutto si era bloccato per il rinvenimento dei residui di amianto durante lo scavo e le difficoltà della successiva bonifica. Un compenso già pattuito con il commissario straordinario Vittorio Zappalorto e che Brugnaro ha riconfermato. Un buon risultato, visto che inizialmente l’impresa chiedeva circa 18 milioni di euro di riserve per i ritardi accumulati in cantiere e aveva perciò presentato ricorso al Tar e aperto anche una causa civile, quando sembrava ancora problematico trovare un accordo bonario.
Da dove arrivano i soldi. I fondi stanziati per il recupero di ex Casinò e area del “buco” sono ancora quelli che il Comune aveva ricavato dalla vendita dell’ex Ospedale al Mare alla Cassa depositi e prestiti e successivamente accantonato. Sui è sperato a lungo che lo Stato - come il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini aveva fatto capire - e la Regione, che si era impegnata per un contributo, si affiancassero al Comune nello sforzo finanziario per risolvere il problema “buco”, ma i fondi in realtà non sono mai arrivati. Il Comune è stato lasciato sostanzialmente da solo: prima con il sindaco Giorgio Orsoni, poi con il commissario Vittorio Zappalorto e ora con Brugnaro. Di qui anche la scelta - saggia - di rinunciare definitivamente al palazzetto del cinema in versione ridotta e puntare invece solo alla riqualificazione del piazzale e alla ristrutturazione dell’ex Casinò. È questo il nuovo palazzo, ancora poco utilizzato, da valorizzare al meglio.
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