«La rievocazione storica? Ridiamo vita al passato»
Massimo Andreoli è il presidente del Cers: dal Carnevale al baccalà in Norvegia dalle fiere medievali a Caporetto, da Angela al matrimonio Borromeo-Casiraghi
Lo si può incontrare vestito da Signore del ’700 sul palco del Carnevale, da bottegaio medioevale in un mercato di Bruges, in divisa sul fronte di Caporetto, ma anche a curare il matrimonio medievale dei Borromeo-Casiraghi. È appena tornato da Mosca, dove ha guidato l’esercito di figuranti veneti in uno dei più grandi festival europei di ricostruzioni storiche: 5 mila partecipanti e l’Italia ospite d’onore. Ha appena ricevuto dalle mani del prefetto Boffi la pergamena con la quale il presidente Mattarella lo ha nominato Ufficiale della Repubblica. Venerdì era a Lussemburgo per promuovere il finanziamento europeo di due itinerari culturali. Domani sarà con Alberto Angela, alla presentazione di “Stanotte a Venezia”.
È un lavoro unico e curioso quello di Massimo Andreoli, 50enne veneziano presidente di Cers, il Consorzio europeo ricostruzioni storiche.
“Revocazione storica”: che mestiere è
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«Me lo sono inventato 20 anni fa: ero l’unico allora a volerne fare un mestiere. Sono consulente per iniziative, eventi, set cinematografici, mostre dove si vuole ricostruire uno spaccato di epoca in maniera accurata e dando alle persone l’opportunità di viverla. Un’armatura medievale, un vaso etrusco, una spada: veniamo chiamati a replicare quel che è stato e a farlo rivivere. La storia applicata».
Come si fa a replicare la storria evitando “carnevalate”
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«È un processo lungo: abbiamo consulenti storici, direttori di musei, esperti, che chiamiamo ad analizzare ogni reperto. Lavoriamo insieme ad artigiani formati a lavorare il ferro, legno, stoffa: ogni armatura, ogni abito, ogni carro viene ricostruito per quanto possibile con le tecniche e i materiali dell’epoca. Siamo davvero tanto fieri di essere riusciti ad organizzare a Piacenza “Armi e Bagagli”: 400 espositori, per lo più artigiani che lavorano per gli evocatori. La loro l’età media è bassa: anche in Italia si è risvegliato un settore che tutela l’artigianato tradizionale, piccoli imprenditori, sarti, artigiani della scarpa per vestire migliaia e migliaia di persone nelle rievocazione di qualsiasi epoca in tutta Europa».
Come è iniziata
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«Con i miei genitori Doge e Dogaressa, i primi Carnevali, la Compagnia della calza: lì ho consciuto la rievocazione storica. In Italia esistevano già Pali, sbandieratori, ricostruzioni, ma non erano riconosciuti come un mestiere. Un giorno ci siamo ritrovati in tre – con un collega tedesco e uno emiliano – ed è nato Cers, che quest’anno festeggia i 20 anni e riunisce 150 associazioni europee. Poi c’è la società di eventi Wavents, struttura professionale per organizzare eventi storici pubblici e privati, set cinematografici e televisivi. Seguiamo rievocazioni storiche anche in Turchia, Grecia, Russia, Cina, per due anni sono stato il direttore artistico del Festival medievale a Gerusalemme. Poi feste e matrimoni, come l’allestimento medievale per le nozze Borromeo-Casiraghi. L’ultima produzione è stata “Leonardo, l’uomo che salvò la scienza”».
Carri armati e pepli romani: come siete organizzati
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«Il consorzio mette insieme tanti soggetti: abbiamo un nostro patrimonio e la dote degli associati, i carri per le rievocazioni della II Guerra mondiale, i cavalli per i tornei, accordi con i Comuni per mercati medievali, palchi. Siamo 7 operativi in Cers: una base in Veneto, una a Roma, a giorni inaugureremo quella a Gravina di Puglia».
E poi c’è la collaborazione con Alberto Angela
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«Lavoriamo insieme dal 2006. Tutto è nato da una puntata dedicata all’evoluzione delle tecniche di assedio e sui castelli. Insieme abbiamo fatto la battaglia delle Ardenne, la colonna Traiana: molti viaggi nel tempo. Con Alberto c’è una costante fase di confronto storico sul set. Per “Stanotte al Museo” abbiamo seguito le ricostruzioni da Marco Polo ai giorni nostri: la scenografia l’ha messa Venezia».
Un anno “tipo”
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«Il Carnevale, poi da aprile ad ottobre ogni weekend un appuntamento. Sempre in viaggio».
Il prossimo impegno
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«Animazione tra i castelli della provincia di Trento per promuovere le visite, un’altra puntata di Ulisse. Sono appena tornato da Lussemburgo, per un incontro al Consiglio d’Europa, per promuovere due itinerari culturali: proponiamo una “Via Querinissima” tra Venezia e la Norvegia e la Wester Silk Road da Venezia a Instanbul. Venezia è oggi emblema di quanto male possa fare il turismo a una città, ma le possibilità per le istituzioni sarebbero enormi per cambiare il trend e abbracciare un turismo sostenibile, trovando in Europa fondi per itinerari culturali e turistici».
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