La Regione vende villa Venier

Il gioiello del Cinquecento inserito nel piano alienazioni per 3,5 milioni di euro. Il M5S: «Una svendita»
MIRA. La Regione inserisce nel piano vendita villa Venier Contarini - lo storico edificio che ha sede lungo la Brentana a Mira Vecchia sede dell’Istituto Regionale Ville Venete - per 3,5 milioni di euro, innescando la polemica. Il prezzo di vendita, infatti, per il Movimento 5 Stelle, è più simile a una svendita di fine stagione. La delibera regionale in cui è prevista la vendita di villa Venier è la numero 25 del 28 marzo scorso. A sollevare la questione è la candidata sindaco grillina Elisa Benato: «Riscontriamo che la giunta regionale a maggioranza leghista, ha approvato all’unanimità il “Piano di valorizzazione e alienazione del patrimonio immobiliare”, che prevede l’avvio della procedura per la messa in vendita di villa Venier per una cifra ridicola di 3,5 milioni di euro».


La Regione difende la scelta. Gli assessori al bilancio, Gianluca Forcolin, e l’assessore alla cultura, Cristiano Corazzari, motivano la decisione. «Il presidente Luca Zaia», spiega Forcolin, «ha detto fin da subito ai veneti quando si presentò alle elezioni nel 2015, che avrebbe messo in vendita anche la sede regionale stessa se fosse stato necessario. Se villa Venier è stata inserita all’interno di un piano di alienazione del patrimonio, significa che il bene è stato ritenuto non indispensabile. Molti di questi immobili per la loro gestione e mantenimento hanno costi davvero alti».


E sul prezzo di vendita: «Il costo di vendita della villa che viene ritenuto non congruo da alcune forze politiche è stato valutato dai tecnici dell’Agenzia del territorio, cioè l’ex Catasto, non dai politici della Regione. L’inserimento della villa nel piano delle alienazioni, non significa che la dimora è immediatamente in vendita, ma che figura nell’elenco degli immobili che lo possono essere. Per la vendita devono essere attivate, in un secondo tempo, ulteriori procedure».


Sulla questione interviene anche l’assessore alla Cultura, Cristiano Corazzari: «Villa Venier a Mira resta, per ora, ancora la sede dell’Istituto Regionale Ville Venete, ma la nostra intenzione per il futuro, è di creare un concentramento di servizi in villa Contarini a Piazzola sul Brenta».


Villa Venier è stata costruita alla fine del Cinquecento sulla riva sinistra del Brenta dalla famiglia Venier, che l’ha abitata per circa due secoli. Nel 1700 passò di proprietà ai Contarini di San Trovaso e poi dei Barbarigo di Padova. In quel periodo Orsetta Barbarigo vi organizzava sontuose feste e recite. In seguito vi risiedettero le famiglie Manin e Cipollato. Successivamente la cantante Adelaide Borghi Mauro se la fece donare da un ammiratore. Tra la fine dell’Ottocento e il 1955 fu abitata da altre famiglie: Guadalupi, Menin, Rampazzo (1921) e Capuzzo (dal 1933 al 1955). Passò poi alla congregazione delle Suore Domenicane della Beata Imelda. Dalla fine degli anni Novanta è di proprietà della Regione e sede dell’Istituto Regionale Ville Venete. Possiede affreschi attribuiti a Francesco Ruschi e il fiammingo Daniel van den Djck.


A far discutere Mira, oltre all’inserimento all’interno del piano delle alienazioni di villa Venier, la decisione della Città Metropolitana di vendere villa Principe Pio, altro gioiello del territorio.


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