La Regione rinuncia alla tassa sul rumore «Scelta assurda»
TESSERA. «La Regione torni ad incassare la “tassa sul rumore”». A protestare sono Deborah Onisto e Cesare Rossi, portavoce del Comitato Cittadini di Tessera e di Campalto contro l’inquinamento acustico, atmosferico ed ambientale da traffico aeroportuale. «La maggioranza del Consiglio Regionale Veneto ha approvato incredibilmente nella Finanziaria 2013 la sospensione per tutto il 2013 dell’incasso da parte della Regione stessa della cosiddetta “tassa sul rumore” generato dagli aerei in decollo e atterraggio negli aeroporti veneti», spiegano. «Una tassa regionale che deve essere, per legge, pagata dalle compagnie aeree, incassata dalle società di gestione degli aeroporti e girata trimestralmente alla Regione. Non si comprende la scelta della Regione, considerata la destinazione della somma: il 10 per cento del ricavo deve essere impiegato per l’ammodernamento dei sistemi di monitoraggio dell’inquinamento acustico nei territori circostanti gli aeroporti, il disinquinamento acustico e un eventuale indennizzo alle comunità dei residenti nell’intorno aeroportuale. Tutti interventi da tempo inutilmente richiesti dagli abitanti delle aree circostanti e largamente disattesi finora dalle varie gestioni aeroportuali. Il restante 90% deve essere utilizzato per politiche di protezione e di bonifica ambientale. Se davvero la motivazione è che le altre regioni l’hanno sospesa possiamo capirlo, ma in realtà pare che Lombardia Emilia e Lazio la stanno o l'hanno già inserita».
Chiosano i due: «Nulla contro le compagnie, ci mancherebbe, ma auspichiamo che ci sia da parte del Consiglio un impegno a far rispettare una norma dello Stato e che sindaci dei territori interessati al traffico aeroportuale e dunque Venezia, Quarto d’Altino, Marcon, Cavallino-Treporti, facciano sentire al presidente Zaia la loro protesta proprio perché sono i loro comuni maggiormente danneggiati dal non poter beneficiare degli interventi di monitoraggio, disinquinamento e mitigazione ambientale, nonché d’eventuale indennizzo possibili con le risorse derivanti dalla tassa».
Marta Artico
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