La rabbia della famiglia Burato «È dura, ma andiamo avanti»

DINELLO - TOMMASELLA - SAN DONA' - FURTO ALLA GIOIELLERIA BURATO DEL CENTRO PIAVE (FOTO DA PAG. FACEBOOK DI OCCHIO SANDONATESE)
DINELLO - TOMMASELLA - SAN DONA' - FURTO ALLA GIOIELLERIA BURATO DEL CENTRO PIAVE (FOTO DA PAG. FACEBOOK DI OCCHIO SANDONATESE)

JESOLO. Burato Gioielli, ovvero la storia dell’oreficeria in Veneto, marchio che ha saputo espandersi e stare sempre al passo con i tempi e le tendenze della gioielleria classica e moderna. Il patròn Esterino Burato, ancora in attività assieme ai figli, Paolo e Marta, ha aperto la prima attività a Eraclea, 55 anni fa. Poi il trasferimento al Lido di Jesolo. Oggi sono aperti negozi della catena tra Jesolo, San Donà e numerose altre città del Veneto. Le collezioni della gioielleria hanno riscosso uno strepitoso successo alla recente fiera dei gioielli di Vicenza, oggi vendute nelle migliori oreficerie d' Italia e d’Europa, grazie all’esclusivo design e la scelta delle gemme preziose.

Ma oggi, a distanza di meno di un mese dal furto subìto al Centro Piave, si ritrovano a dover fare i conti con videocamere, testimonianze, inventari. «Crediamo siano gli stessi del furto a dicembre», spiegano Esterino e i figli che sono coperti comunque dall’assicurazione.

«Purtroppo», conclude Marta cercando di sdrammatizzare, «è stato un duro colpo, ma ora guardiamo avanti e speriamo in futuro di essere protagonisti nelle cronache per le nostre collezioni e non per questi fatti drammatici». —

G.Ca.

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