La Provvederia diventerà la “casa” dei matrimoni

Il sindaco Orsoni risponde alla polemica sugli spazi inadeguati: «Pronta nel 2015» Villa Ceresa entro l’estate viene ceduta e la Mobilità si sposta in viale Ancona
Di Mitia Chiarin
MESTRE.LOGGIA IN VIA PALAZZO.6/1/12 LIGHT IMAGE
MESTRE.LOGGIA IN VIA PALAZZO.6/1/12 LIGHT IMAGE

Una sala per i matrimoni a Mestre presso l’ex palazzo della Provvederia. È questa la soluzione indicata dal sindaco Giorgio Orsoni per dare spazi finalmente adeguati ai matrimoni civili in terraferma. «Nell’ambito dei lavori di manutenzione straordinaria del fabbricato Ex Cattapan-Provvederia in via Torre Belfredo a Mestre è stata prevista la soluzione definitiva per la sala matrimoni», scrive Orsoni rispondendo ad una interpellanza presentata ai primi di aprile dal presidente del consiglio comunale, il Pd Roberto Turetta.

Dal settembre 2013 ci si sposa, con rito civile, in terraferma nei giorni feriali nella sede di via Cappuccina dell’Anagrafe e il sabato al Municipio di Mestre. «Le sedi di Mestre costituiscono nel caso di via Cappuccina un'autentica offesa alla dignità ed al decoro stesso dell'atto del matrimonio (sala riunioni degli uffici con armadi perimetrali e bandiere su tripode), mentre nel caso della parte destinata al pubblico del Municipio, costituisce una cornice relativamente anonima e poco funzionale», aveva denunciato Turetta. La soluzione? Tornare a celebrare matrimoni in villa Ceresa o nelle sale delle varie Municipalità, la sua proposta. Niente da fare, ha risposto il sindaco. Il palazzo con scalinata davanti al Municipio di Mestre, quindi, diventerà la sede alternativa alla perdita di villa Ceresa. La residenza della Giustizia entro l’estate dovrà essere consegnata al Fondo Immobiliare Città di Venezia a cui è stata ceduta, nell’ambito delle alienazioni di beni comunali. Questo significa che entro l’estate gli uffici della Mobilità di Ugo Bergamo dovranno traslocare, lasciando libera la villa per la cessione al fondo di EstCapital. Gli uffici della Mobilità dovranno, nei piani del Comune, spostarsi nei 600 metri quadri aggiuntivi del Polo tecnico della Carbonifera, in viale Ancona, che la Gefa Spa deve cedere al Comune in cambio della possibilità di realizzare un ampliamento del complesso che comprende anche una torre di 56 metri e parcheggi per tremila metri quadri. Un piano osteggiato in particolare dal Movimento 5 stelle che ha organizzato proteste pubbliche contro la nuova torre. Ma la delibera è stata approvata dalla giunta Orsoni e il progetto va avanti.

Nel frattempo dopo anni di attesa e grazie anche al trasferimento (“accelerato” proprio dal Comune) dell’ufficio dei giudici di pace da via Palazzo a Venezia, sono stati liberati gli spazi del complesso Cattapan aprendo un accesso alla Provvederia. Spazi che ora un bando di gara prevede di recuperare per spostare qui, precisa il vicesindaco Sandro Simionato, «tutti gli uffici della Municipalità lasciando libero il Municipio di Mestre per l’attività della giunta e del consiglio comunale». Di più dovrebbe oltre alla sala matrimoni arrivare davanti al Municipio anche il Protocollo generale, oggi in via Ca’ Rossa. «La conclusione dei lavori è prevista nel 2015», precisa Orsoni nella sua risposta a Turetta.

Per il recupero del complesso Cattapan e della Provvederia la giunta comunale ha messo in conto di spendere 400 mila euro. Per la cronaca, oltre dieci anni fa da assessore al Patrimonio della giunta Costa fu proprio Orsoni ad avviare le procedure di esproprio dell’area Cattapan per destinarlo ad uffici pubblici.

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