La protesta dei bagnini a difesa del contratto

Jesolo. Una delegazione è stata accolta ieri dal segretario comunale Gli assistenti al salvataggio chiedono garanzie e 180 euro in più al mese
DE POLO - DINO TOMMASELLA - JESOLO - VEDUTE SPIAGGIA - PRENOTAZIONE SDRAI - SINDACO ZOGGIA - POSTO SOCCORSO E ALTANE BAGNINI
DE POLO - DINO TOMMASELLA - JESOLO - VEDUTE SPIAGGIA - PRENOTAZIONE SDRAI - SINDACO ZOGGIA - POSTO SOCCORSO E ALTANE BAGNINI

JESOLO. Bagnini in Comune, chiedono il salvataggio del loro contratto nelle acque ancora agitate tra amministrazione comunale e Aja. Ieri mattina, capeggiati dal segretario provinciale del sindacato Fiadel, Sandro Gritti, gli assistenti al salvataggio della Jesolo Turismo Spa, una trentina, sono stati ricevuti dal segretario comunale in rappresentanza del sindaco e della giunta comunale. Sono pronti a difendere, anche con i denti, il loro stipendio a suo tempo decurtato tra le polemiche, preoccupati anche per la piega che stanno prendendo i rapporti tra l’amministrazione comunale e la società partecipata, dopo gli scontri tra il Comune e gli albergatori sugli aumenti della tassa di soggiorno.

Si teme infatti che i soci Aja in Jesolo Turismo possano contrastare l’azione della società, nonostante le rassicurazioni in merito da parte dell’associazione jesolana albergatori alle prese con la nomina del prossimo presidente. I quattro “saggi” nominati nell’Aja per l’ordinaria amministrazione hanno avviato le consultazioni, formula del tutto inedita, alla ricerca del prossimo presidente dell’Aja dopo l’estromissione di Alessandro Rizzante. Gli stessi quattro componenti la commissione hanno confermato che non c’è volontà di far dimettere i soci dell’Aja nelle società partecipate, quali Jesolo Turismo o Consorzio di promozione turistica.

Il sindacalista Fiadel Sandro Gritti è molto chiaro e determinato, lasciando intendere che gli assistenti al salvataggio vogliono tutelare posto di lavoro e stipendio. Sono infatti in grado di incrociare le braccia in piena stagione estiva, come hanno già minacciato, con il rischio di dare una pessima immagine della località turistica nel bel mezzo dell’estate.

«Chiediamo il ripristino delle condizioni del contratto di lavoro alla fase precedente la firma dell’integrativo», spiega il sindacalista, «vale a dire circa 180 euro mensili che sono stati decurtati a suo tempo con un colpo durissimo per il personale addetto al salvataggio. Chiediamo che quei soldi tornino nello stipendio mensile, o per lo meno quasi tutti».

«Siamo anche molto preoccupati per i rapporti tra Jesolo Turismo e Comune», aggiunge, «quest’ultimo socio di maggioranza che però deve fare i conti anche con i soci dell’Aja. Non sappiamo ancora cosa sarà del futuro della Jesolo Turismo Spa e del ramo d’azienda del salvataggio che è così importante per la località turistica. Il salvataggio gestito da Jesolo Turismo è sempre stato un fiore all’occhiello di questa città turistica e non lo possiamo perdere senza ascoltare le istanze del personale».

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