La protesta a Jesolo: i naturisti rivendicano la laguna del Mort
JESOLO. Tutti nudi, torna la domenica all'insegna del sole integrale alla laguna del Mort. L'associazione naturista Anaa Veneto, con il presidente Daniele Bertapelle, invita i naturisti a non uscire alla zona che era un tempo concessionata e autorizzata, soprattutto nel fine settimana quando non ci sono esibizionisti. «Non c’è alcun divieto al naturismo in Italia», dice, «semmai manca una legge che lo regolamenti nei luoghi pubblici, ma esiste l’articolo 726 del codice penale “Atti contrari alla pubblica decenza”, per cui bisogna contare sulla discrezione. Speriamo che quanto prima venga approvata la nostra proposta di legge regionale. È importante portare sempre con sè la tessera Inf, possibilmente in regola, oppure la t-shirt dell’associazione. Nei fine settimana se c’è qualche socio che ci va abitualmente possiamo anche fornirlo di bandiera dell’associazione, per essere tutti uniti».
Una questione che spacca la maggioranza. Il capogruppo del Pdl, Mirco Crosera, approva la linea dura delle forze di polizia, in particolare di quella provinciale, ricordando che si annidano sulla spiaggia troppi guardoni e pervertiti tra le famiglie che vogliono prendere il sole in pace e serenità.
Ma i naturisti chiedono tolleranza almeno nel tratto "storico" della spiaggia dove nel 2011 ci fu la prima concessione. «Bene hanno fatto a controllare», dice Crosera, «perché ci sono famiglie e persone per bene che non vogliono vedersi pervertiti di ogni risma ovunque, nè persone nude davanti ai loro figli. E poi c'è qualcuno che questa storia del naturismo ha voluto solo cavalcarla a fini elettorali». Il sindaco, Valerio Zoggia, ha dimostrato una certa apertura, assecondando la proposta del consigliere Alessandro Perazzolo che vorrebbe un villaggio naturista al lido.
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