«La “priority” crea disagi ai veneziani»

I sindacati tornano all’attacco: mentre i turisti vengono fatti attendere, servono più pontonieri
Interpress/Gf.Tagliapietra. 13.06.2016.- Conferenza stampa al pintile di Rialto con Ciovanni Seno e Nicola Catozzo ACTV per i tornelli prioritari.
Interpress/Gf.Tagliapietra. 13.06.2016.- Conferenza stampa al pintile di Rialto con Ciovanni Seno e Nicola Catozzo ACTV per i tornelli prioritari.

VENEZIA. «Come da copione». I sindacati all’unisono commentano i disagi dovuti all’introduzione della corsia “priority”, molto discussa in questi giorni a causa dei continui diverbi tra passeggeri, veneziani e stranieri, e personale. Eh sì perché tra chi si lamenta ci sono anche i residenti che a volte si vedono l’ingresso comunque sbarrato, nonostante siano entrati nella corsia preferenziale: «Le indicazioni scritte – spiega Eugenio Tiozzo del coordinamento Rsu Cisl – dicono che bisogna far passare il 50% della corsia “priority”, ma dopo andare ad aprire quella degli altri passeggeri. In ore di punta e in certi pontili, i pontonieri non possono far passare tutti e questo fa perdere le staffe a molti veneziani che pensano di avere l’accesso priopritario sempre».

Molti residenti si lamentano del fatto che la catenella dei turisti viene aperta in pratica quasi subito, creando all’interno del battello l’effetto «sardine schiacciate». «Non ha risolto nulla – ha detto Valter Novembrini della Filt Cgil – e la prova è il Lido dove, anche se hai l’ingresso “priority” devi comunque aspettare da quante file ci sono, e contiamo che siamo a fine giugno. Bisogna diversificare i flussi e conoscere davvero chi è l’utente per cui si fa un servizio. Per esempio, la linea 1 non ha la “priority”, ma avete idea di quanti turisti ci sono?».

«Già i turisti spendono 7.50 euro – afferma Francesco Sambo della Uil Trasporti – in più li facciamo aspettare, magari facendo perdere loro il treno o un altro mezzo. Mi sembra che sia amorale e anche a livello legislativo scorretto. A volte mi sembra una città borderline, ha bisogno di turisti, i turisti portano ricchezza, e noi in cambio li penalizziamo».

I sindacati chiedono di aumentare i pontonieri e di ripristinare sei corse anziché cinque per la Linea 2. «Ogni giorno arrivano decine e decine di segnalazioni – racconta Tiozzo – e avvertiamo un continuo clima di disagio per chi ci lavora, perché alla fine piloti, marinai e pontonieri sono quelli che subiscono per primi le sfuriate». Il problema è anche che, per esempio a Rialto, i turisti si presentano con bagagli enormi, zaini sulle spalle, trolley e valigie ingombranti che riempiono in fretta il vaporetto. «Ho l’impressione che chi dice che va tutto bene – prosegue Novembrini – non sappia di cosa stia parlando e, in più, stia facendo fare una bruttissima figura a Venezia che si rivela discriminatoria nei confronti dei passeggeri».

Vera Mantengoli

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