La piena del Brenta sorvegliata fra i timori fino a questa mattina

 
CAMPOLONGO.
Ansia e preoccupazione a Vigonovo, Bojon di Campolongo Maggiore, Sandon di Fossò e Liettoli per la piena del fiume Brenta che ieri era davvero impressionante agli occhi di decine di residenti impauriti e memori delle esondazioni seguite alla rottura dell'argine nel 1966.
 Da due giorni infatti la Protezione civile dei comuni della Riviera del Brenta sono in allarme. Il livello del fiume è salito in modo impressionante: almeno di sei-sette metri. Al livello massimo, cioè il limite dell'argine prima della tracimazione, ieri sera mancavano circa 2 metri. Domenica scorsa sul fiume è confluita pure la piena concomitante del Bacchiglione e il livello per tutta la giornata di ieri non ha accennato a diminuire rimanendo oltre la norma di parecchi metri. E non diminuirà secondo le previsioni del Genio Civile nemmeno fino a questa tarda mattinata. Per tutta la giornata, nei campi circostanti gli argini si sono verificati diversi fontanazzi, che hanno allagato le pertinenze di molte abitazioni a Liettoli e a Sandon. Si tratta di infiltrazioni d'acqua che a causa della pressione del fiume trovano sfogo nel terreno circostante fuori dal letto del corso d'acqua. «Siamo davvero preoccupati - spiega un gruppo di anziani della località di Bosco di Sacco a Campolongo - era da anni che non si vedeva il Brenta così ingrossato. Il primo argine di contenimento è stato superato da un pezzo. Gli alberi sono completamente sommersi. Nel 1966 siamo finiti sotto due metri di acqua perché si è rotto un argine. Ci sono stati danni immani alle abitazioni e alle proprietà. Speriamo non si ripeta». I volontari della Protezione civile intercomunale possono fare poco. «Non si tratta - dicono mesti - delle solite tracimazioni di fossati o canalette come negli anni scorsi. Qui c'è di fronte un fiume naturale dalla portata spaventosa. Se rompe l'argine c'è poco da fare, anche se siamo consapevoli che gli argini, dopo i fatti del passato, sono progettati per tenere anche al massimo livello». La Protezione civile comunque è al massimo grado di allerta e ha monitorato la tenuta degli argini. Ieri per tutta la giornata i ponti sul fiume, cioè quello di Bojon, quello di Vigonovo, quello di Sandon e quello ferroviario di Bojon sono rimasti aperti. «Il genio Civile mi ha comunicato - spiega il sindaco di Campolongo Roberto Donolato - che c'è apprensione ma non allarme. Ci sono ancora due metri prima che il fiume Brenta possa tracimare in Riviera del Brenta. Se questo succedesse comunque l'argine non si romperebbe. Scatterebbe però l'allarme vero e proprio e i paesi o le località più vicine al fiume sarebbero evacuate. Ma ci è stato detto che visto che non piove più la piena non dovrebbe aumentare ulteriormente. Al massimo di mezzo metro in più».  Ieri pomeriggio fra i tanti curiosi che si sono fermati quasi ipnotizzati a guardare il fiume in piena, si è diffusa la notizia del tutto infondata che qualcuno avrebbe intenzione di rompere gli argini. «Si tratta - conclude il sindaco Roberto Donolato - di notizie da bar, causate in qualche modo dal clima di tensione provocato dalla piena». Non hanno creato alcun problema invece in Riviera e nemmeno preoccupazione, i livelli dei canali Naviglio, Novissimo e Taglio. Il livello dell'acqua qui era alto ma controllabile e non preoccupante.

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