«La Piazza allagata sarebbe stata ridicola»
La soddisfazione dei commercianti. Il presidente della Municipalità, Martini: «Presto un’assemblea con i cittadini»
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 05.11.2017.- Acqua alta in piazza San Marco.
Dopo anni di attesa e di promesse, qualcosa infine si muove. La notizia che Piazza San Marco sarà finalmente all’asciutto anche quando l’acqua alta si fermerà al di sotto dei 110 centimetri è entrata nei negozi, nei bar, ha girato intorno alla basilica, si è affacciata da Palazzo Ducale e, per un attimo, ha fatto sentire quasi inutili gli stivali di gomma ai quali gli esercenti della Piazza vivono attaccati da sempre.
«Sono anni che predichiamo che venga fatto qualcosa, siamo persino andati da Vespa con il nostro dossier» spiega il presidente dell’Associazione Piazza San Marco, Claudio Vernier «Sarebbe stata una cosa talmente assurda se con il Mose finito, la Piazza avesse continuato ad andare sotto. La città avrebbe sfiorato il ridicolo agli occhi del mondo. Non dimentichiamo che qualche anno fa l’area marciana è stata allagata più di duecento volte nell’arco dei dodici mesi e, purtroppo, la tendenza è a peggiorare. Ragion per cui accogliamo con enorme piacere questa decisione».
Firmata l’intesa tra Consorzio e Provveditorato alle Opere pubbliche per un progetto da 30 milioni di euro, in attesa della conclusione di studi e analisi annunciata per la fine di gennaio, è previsto un dibattito pubblico durante il quale saranno ascoltati i pareri e le osservazioni di comitati, associazioni, enti pubblici e privati.
Il presidente della Municipalità, Andrea Martini, anticipa che sarà convocata un’assemblea di cittadini per coinvolgere la città in un progetto che sembrava non arrivare mai a conclusione.
«Certo, è evidente che senza acqua alta Piazza San Marco perderà quell’aura di romanticismo pseudo nostalgico che tanto piace ai turisti» dice Martini «ma se è vero che i turisti fino a oggi si sono divertiti a vedere la Piazza allagata, sicuramente i veneziani si sono divertiti molto meno».
E certo, la tempistica può far sorgere qualche interrogativo, considerato che la bella notizia arriva proprio nei giorni più bui del Mose, praticamente nelle stesse ore in cui si scopre che per costruire gli impianti che devono far funzionare le paratoie (già sott’acqua) i soldi non ci sono.
Comprensibilmente soddisfatti i commercianti della Piazza, che non dovranno più stare dietro il banco con gli stivali ai piedi o correre all’alba a salvare i mobili. «È un progetto per il quale abbiamo combattuto molto e nel quale, come associazione Piazza San Marco, abbiamo creduto fermamente» dice il gioielliere Setrak Tokatzian «era incomprensibile che fossero stati spesi tutti quei soldi per fare il Mose e che Piazza San Marco finisse ancora sott’acqua. Sarebbe stata una figura meschina e assurda davanti al mondo intero».
Manuela Pivato
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