La “pet therapy” per aiutare gli anziani

All’Antica Scuola dei Battuti 24 ospiti vengono seguiti con l’aiuto di quattro cani

Dare una nuova speranza agli anziani grazie all’innata sensibilità degli animali, è questo l’obiettivo del nuovo percorso di Pet Therapy avviato all’Antica scuola dei Battuti. Un istituto storico e prestigioso che, nonostante i 700 anni di attività, non ha mai smesso di innovarsi, cercando sempre nuovi modi con cui prendersi cura dei suoi 350 residenti.

«L’Antica Scuola dei Battuti - spiega Laura Besio, presidente del CDA della struttura - crede fortemente nella necessità di affiancare alle cure mediche e farmacologiche percorsi complementari, in un continuo miglioramento quantitativo e qualitativo dei servizi erogati».

Ed è proprio da questa vocazione che è nata la volontà, assieme all’assessore alle Politiche Sociali Simone Venturini, di creare questo percorso di intervento assistito con gli animali, un modo per dare stimoli nuovi agli anziani pazienti, rendendone più serena la permanenza presso la struttura. «Centri come l’Antica scuola dei Battuti - sottolinea l’assessore Venturini - non sono né parcheggi né depositi, sono luoghi in cui le persone che hanno fatto molto per questa città passano un periodo della loro vita, ed è compito nostro far trovare loro una casa accogliente. Cosa per cui un’attività come questa è essenziale».

Ad animare il progetto sono due associazioni del territorio: We Animal e Cani per caso. Ciascuna incaricata di prendersi cura di un gruppo di dodici anziani, per un totale di ventiquattro pazienti coinvolti, scelti con cura sulla base di criteri sia medici che personali, ad esempio evitando pazienti che abbiano avuto episodi spiacevoli con gli animali. I meticci Yago e Minni, la maltesina Ella e la golden retriever Maya sono i protagonisti del percorso terapeutico.

Cani che hanno già avuto modo di conquistare il cuore dei pazienti, tant’è che – come racconta una delle educatrici della struttura – ci sono pazienti affetti da Alzheimer che si ricordano benissimo dell’appuntamento settimanale con i cani, e non vedono l’ora di prendersi cura di loro. Ma commenti entusiasti arrivano anche dai parenti degli ospiti che raccontano come la dolcezza dei cani coinvolti sia stata in grado di lavorare nel profondo, riportando entusiasmo nei pazienti più assenti e tranquillità in quelli più irrequieti. Il progetto iniziato ad aprile si concluderà questo giugno, ma i risultati sono già evidenti: «Abbiamo anziani che normalmente rimangono sempre nella propria stanza che grazie all’attività sono stati stimolati ad uscire in giardino - racconta uno dei medici della struttura- cominciano così a cambiare le loro abitudini».

Umberto Stentella

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