La palazzina sventrata da una caldaia
CONCORDIA. Ipotesi choc sul caso della esplosione avvenuta giovedì sera a Teson, tra le località di Levada e Mazzolada di Portogruaro. Nella piccola realtà concordiese, infatti, la palazzina potrebbe essere stata sventrata da una deflagrazione provocata dalla caldaia.
Si cercano riscontri a questa ipotesi, ecco perchè la Procura di Pordenone, se non l’ha già fatto, ordinerà una perizia, come già accaduto tre settimane fa per il caso di Sergio e Simone Mazzardis, morti dilaniati in questo caso sì dall’esplosione di una bombola, sui frammenti della quale il perito trovò una dubbia saldatura.
La seconda ipotesi presa in considerazione riguarda la perdita di Gpl da una delle bombole riposte nel garage al piano terra. Evidentemente era abitudine sistemare questi arnesi così, tutti assieme. Il vicino bar Pit Stop, punto di riferimento degli automobilisti che percorrono la statale 14 Triestina, smentisce di aver subito danni.
«Qui è tutto a posto». Il proprietario dell’abitazione è stato visto ieri pomeriggio poco dopo le 13 mentre portava via dalla palazzina alcune suppellettili, con la supervisione dei vigili del fuoco del distaccamento di Portogruaro e dei carabinieri, giunti ancora sul posto. Si continuano a cercare raffronti alle varie possibilità all’accaduto.
L’inchiesta si annuncia complicata. L’Asl 10 ha fatto sapere, ieri mattina, che una delle cinque persone ferite dallo scoppio sta bene. Si tratta della ventitreenne di origini marocchine incinta all’ottavo mese. Dimessi anche la suocera e il primogenito di tre anni.
Tutti e tre, con il marito di lei e affittuario della casa andata distrutta al secondo piano, da lunedì rischiano di restare a piedi. Lo sottolinea il padre di famiglia più colpito dall’evento, Nadif, di origini marocchine, che si trovava al lavoro, per il turno di notte alla Lidl Italia, al centro logistico di Banduzzo, tra Sesto al Reghena e Villotta di Chions, in Friuli.
«È stata una cosa grave, tipo un terremoto. Tutto veniva giù, mi hanno raccontato. È' un disastro. Il sindaco Odorico? E una brava persona. Ma mi hanno detto che i posti per me e la mia famiglia sono disponibili fino a lunedì in albergo. Poi si vedrà».
La palazzina verrà quasi sicuramente demolita. Molti concordiesi di Teson, che hanno subito danni meditano una “class-action”, per farsi risarcire. (r.p.)
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