La nuova chiesa ortodossa sta diventando realtà

Solo a Mestre i fedeli sono duemila e da tempo questa comunità chiedeva luoghi di culto adatti. L’edificio, a due passi da via Scaramuzza, è frutto delle donazioni

La nuova chiesa per la comunità rumeno ortodossa è sempre più una realtà. L’edificio in costruzione a due passi da via Scaramuzza, a Zelarino, è ormai arrivato al tetto e sono già ben visibili le strutture della cupola e gli archi laterali. Un autentico gioiello per la comunità veneziana che raccoglie migliaia di fedeli in città. Un sogno per loro che ormai si sta concretizzando. Gli operai hanno continuato a lavorare e, dopo la posa della prima pietra avvenuta nell’aprile dello scorso anno, i risultati di tanti sacrifici ora si stanno vedendo.

La realizzazione di questa nuova chiesa è frutto in gran parte delle donazioni ricevute dalla comunità romeno ortodossa che, un po’ alla volta, è riuscita a procedere con le attività di cantiere. La comunità sperava di poter realizzare, oltre alla chiesa, anche un asilo, un oratorio e una sala per il catechismo. Poi il sogno dell’asilo è sfumato, perché lo spazio ottenuto in concessione dal Comune si è ridotto e al massimo si riuscirà a dare vita a uno spazio utile ai più giovani per trovarsi dopo le attività scolastiche quotidiane.

La comunità ortodossa in provincia è organizzatissima. Ci sono parrocchie di Mirano, Noale, San Donà e Sant’Elena a Venezia, e naturalmente la sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia e Malta a San Giorgio dei Greci nel sestiere di Castello. «La speranza è quella di poter avere un tetto entro qualche mese», aveva detto poco tempo fa padre Avram Matei, che sta seguendo il progetto ed è parroco nella piccola chiesa di Santa Lucia in via Monte Piana a Mestre. «Questo almeno per poter iniziare a officiare le cerimonie della struttura al grezzo, in attesa poi degli arredi e di ciò che servirà per rendere più accogliente la nuova chiesa. Abbiamo tanti fedeli in questa città tra centro storico e terraferma e gli spazi disponibili purtroppo non bastano. I buoni rapporti con la parrocchia cattolica che si trova a pochi metri dalla futura chiesa e con la Curia veneziana rappresentano una nota molto positiva. C’è vicinanza tra di noi, siamo tutti fratelli e sorelle, e non ci devono essere contrasti».

Solo a Mestre sono quasi duemila i fedeli cristiano ortodossi e questa comunità da tempo chiedeva la possibilità di avere un luogo di culto adatto alle sue dimensioni. Il terreno ottenuto dal Comune misura complessivamente seimila metri quadrati, è in comodato d’uso per cinquant'anni e rinnovabile. La nuova chiesa misurerà invece di base 35 metri per 15, ma non avrà il campanile, rispecchiando i canoni ortodossi ma con specificità della cultura romena.

Simone Bianchi

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