La neonata trovata morta non arrivava dal Veneto
Oggi verrà eseguita l’autopsia che stabilirà la data e le cause del decesso Il reato ipotizzato potrebbe passare da soppressione di cadavere a omicidio
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - MUSILE DI PIAVE - L'AZIENDA ECOPATE' DOVE E' STATO RINVENUTO IL CORPO DELLA NEONATA
SAN DONÀ. Oggi la verità sulla morte della neonato trovato a Musile nell’azienda di smaltimento rifiuti in zona artigianale. Sarà eseguita all’ospedale di San Donà l’autopsia sul corpicino della bimba, la cui morte è al momento avvolta dal mistero. Non si sa se sia morta prima di essere gettata in un sacchetto e poi in una campana del vetro in qualche città del Nord, o se fosse ancora viva, particolare che raggela il sangue al solo pensiero. L’esame dei suoi resti già decomposti nascondono la sua breve e commovente storia in questo mondo che non ha nemmeno potuto vedere. Ma forse ne ha respirato un po’ d’aria e questo particolare farebbe scrivere nel fascicolo aperto per ora contro ignoti, il reato di omicidio e non solo la soppressione di cadavere.
Mentre si attende con ansia l’esito dell’esame autoptico, tutta la comunità del Basso Piave soffre per il tragico ritrovamento della neonata nell’azienda di smaltimento rifiuti Ecopatè di Musile. La gente vuole sapere i particolari di questa drammatica vicenda ancora avvolta dal mistero, capire cosa sia successo e cosa abbia spinto qualcuno a liberarsi di una bambina che aveva appena visto la luce. Una morte che ha scosso le coscienze di tante persone che hanno espresso la loro sincera commozione. E la sindaca di Musile, Silvia Susanna, ha informato che la piccola avrà un funerale a carico del Comune.
Nelle prossime ore, dunque, dovrebbe essere resi noti almeno alcuni particolari dell’autopsia, di cui è stata incaricata la dottoressa Daniela Danieli di Vicenza. La procura veneziana ha scelto come consulente l’esperta in patologie neonatali allo scopo di far luce sul ritrovamento e le cause del decesso. L’area di provenienza intanto è stata circoscritta dai carabinieri di San Donà e Mestre, quindi dai Ris di Parma che controlleranno i campioni di materiali ritrovati nella campana di vetro in cui si trovava il sacchetto di plastica con all’interno la piccola appena nata e ormai senza vita, forse già da una settimana. I tempi e le cause della morte sono rimandati comunque ai risultati dell’autopsia. Al momento si esclude che possa essere arrivata da una città del Veneto. La campana che conteneva materiale in vetro potrebbe arrivare dal Friuli, zona di Udine, dall’Emilia Romagna, verso Bologna, oppure dalla Toscana, nella zona di Lucca. Ma anche altre città e regioni sono state prese in considerazione nelle indagini che stanno proseguendo senza lasciare nulla al caso. L’esame dei polmoni sarà il punto di partenza per capire se la neonata abbia respirato una volta data alla luce. In questo caso, nel fascicolo aperto contro ignoti, l’ipotesi di reato passerà da soppressione di cadavere a quello di omicidio.
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