La Municipalità chiede in coro l’avvio dell’Accordo Moranzani

La mozione presentata dal Pd e integrata dai “fuscia” è stata approvata con il solo voto contrario della Lega Nord. Appello unanime anche per il completamento delle opere fognarie a Ca’ Sabbioni
Di Gianni Favarato
Foto Agenzia Candussi/ Morsego/ Mestre, Auditorium PalaPlip, Via San Donà 195/ Parco di San Giuliano: un sogno da completare. Nella foto: Gianfranco Bettin, Presidente Municipalità Marghera
Foto Agenzia Candussi/ Morsego/ Mestre, Auditorium PalaPlip, Via San Donà 195/ Parco di San Giuliano: un sogno da completare. Nella foto: Gianfranco Bettin, Presidente Municipalità Marghera

MARGHERA. Mentre ieri alla seduta a Ca’ Farsetti del consiglio comunale – conclusasi con l’uscita dall’aula dei consiglieri dell’opposizione – la mozione del Pd che chiede la riattivazione dell’Accordo di Programma per il Vallone Moranzani non si è potuta nemmeno discutere; in consiglio della Municipalità di Marghera, riunito al Canevon di Malcontenta, ha discusso e votato , con il solo voto contrario del rappresentante della Lega Nord, l’analoga mozione presentata dai consiglieri del Pd in Municipalità. Prima del voto, la mozione è stata integrata con un emendamento dei consiglieri della Lista Brugnaro, accettato dalla maggioranza.

L’emendamento sottolinea con forza il richiamo al Governo e ai ministri competenti di esercitare la necessario pressione su Terna spa, di cui lo Stato è l’azionista di riferimento, per lo scorporo dal progetto di Razionalizzazione dell’intera rete dell’alta tensione Padova-Venezia, dell’intervento per l’interramento dei tre elettrodotti che attraversano il Vallone Moranzani.

La Municipalità chiede «alla Giunta comunale e alla giunta regionale di mantenere gli impegni sottoscritti nell'Accordo di Programma Moranzani a tutela della salute dei cittadini e del patrimonio ambientale dell'area Venezia - Malcontenta - Marghera». È stata approvata anche la mozione che sollecita la «realizzazione delle previste fognature e sicurezza stradale della frazione di Ca’ Sabbioni», sollecitata da una seconda mozione del Pd. Prima del voto sono intervenuti consiglieri e pubblico, in molti casi contestando l’assessore regionale Roberto Marcato – difeso a spada tratta dal consigliere della Lega – che ha ribadito la decisione della maggioranza in consiglio regionale di bocciare la mozione presentata dal Pd approvata, invece, quasi all’unanimità in Municipalità di Marghera. «Siamo d’accordo con l’assessore Marcato – spiegato il presidente della Municipalità, Gianfranco Bettin – ma solo sulla necessità che il Governo nazionale intervenga nei confronti di Terna per convincerla a stralciare l’intervento sugli elettrodotti che attraversano il Vallone Moranzani che dove essere trasformato in parco. Quello su cui non siamo d’accordo è il fatto che l’assessore Marcato non ha risposto sulla decisione della Giunta regionale di stornare finanziamenti destinati al Moranzani per un accordo capestro con la concessionaria Sifa». «Ricordo a tutti – prosegue Bettin – che un accordo modello per il risanamento ambientale come l’Accordo di Programma per il Moranzani è stato sottoscritto dal Governo, dal Comune e dalla Regione, coinvolgendo la comunità di Marghera e Malcontenta che ha partecipato con fiducia e attivamente alla elaborazione di quel progetto».

«Per questo – conclude – rivolgiamo un accorato appello alla Giunta comunale di Venezia e alla Giunta regionale di tornare sui loro passi e riattivare insieme il Tavolo che ha portato tanti soggetti a lavorare insieme per redigere quel progetto che ora si vuole affossare e non solo per colpa di Terna».

Intanto Terna ha deposito del nuovo progetto che a differenza di quello del 2008, collegato all'Accordo di Programma per il Vallone Moranzani, gli elettrodotti che Terna intende interrare sono solo due su tre. Il nuovo progetto avviato ai ministeri competenti per le autorizzazioni prevede – come Terna aveva già paventato nel 2013, prima della bocciatura del Consiglio di Stato del primo progetto – «l'interramento di due elettrodotti a 220 kV e la realizzazione di una variante di un tratto dell'esistente elettrodotto a doppia terna Fusina 2-Dolo, per 4,8 chilometri in uscita da Fusina 2». (g.fav.)

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