La morte del sub, probabile un infarto

Chioggia. Mauro Baldina, 56 anni, ha perso conoscenza sott’acqua. Giallo sul luogo: non le Tegnùe ma il relitto dell’Evdokia

CHIOGGIA. Mentre gli inquirenti stanno cercando di fare luce sulle cause che hanno portato alla morte del subacqueo padovano Mauro Baldina, durante una immersione in mare, si tinge di giallo il luogo esatto in cui si è verificato l’incidente. In un primo momento, infatti, si dava per certo che la disgrazia fosse accaduta nel tratto di mare dove ci sono le Tegnùe, il parco marino protetto meta preferita da molti amanti delle immersioni subacquee. Ma le coordinate nautiche ufficializzate dalla Capitaneria di Porto, sei miglia e mezzo a sudest del Porto di Chioggia, hanno destato qualche perplessità tra gli esperti del settore. Infatti il parco delle Tegnùe si trova a circa cinque miglia dalla costa di Chioggia, mentre poco più avanti c’è invece il famoso relitto dell’Evdokia, il mercantile affondato che appena due anni fa fu teatro di un altro incidente mortale dove a perdere la vita fu il trentaquattrenne di Torri di Quartesolo Giovanni Pretto. Circostanza confermata da altri subacquei che si trovavano nella zona e che hanno visto la barca d’appoggio del diver di Isolaverde (lo stesso che fu coinvolto nella morte del sub vicentino), che accompagnava il club di Monselice, proprio nel tratto di mare dove si trova il relitto.

Se dunque la notizia fosse confermata, sarebbe la seconda vittima nel giro di due anni dell’Evdokia, relitto che evidentemente richiede una buona dose di esperienza. L’incidente che costò la vita, nella Pasqua del 2016, al vicentino Giovanni Pretto fu drammatico. Il subacqueo, in quella circostanza rimase addirittura incastrato in una delle camere interne del mercantile, probabilmente tradito dal limo marino sollevato dalle pinne che ne aveva precluso la visibilità. Il corpo del sub allora non fu recuperato subito, ma venne riportato in superficie dai vigili del fuoco, giunti anche da La Spezia, solamente qualche giorno dopo.

Tragica immersione alle Tegnue, muore un sub a Chioggia


Intanto continuano le ipotesi sulle circostanze che hanno causato la morte del subacqueo piovese. L’autorità giudiziaria ha a disposizione la salma per eventuali accertamenti, ma deve ancora decidere se far effettuare o meno l’autopsia sul corpo dello sfortunato sommozzatore. C’è da capire se si sia trattato di un malore – probabile un arresto cardiaco – o di una qualche mossa azzardata o ancora di un cattivo funzionamento delle attrezzature. Di certo, secondo le testimonianze dei compagni di immersione (all’immersione partecipavano 11 subacquei) Baldina ha perso conoscenza sott’acqua, senza poi più rinvenire. Quella di domenica era la sua quinta immersione in mare, il suo obiettivo era conseguire presto il brevetto di primo grado. Appena fatto risalire a bordo della barca d’appoggio e prima ancora che arrivasse la motovedetta della Capitaneria di Porto, un medico, che si trovava nel gruppo dei sommozzatori, ha provato a rianimare l’uomo con le tecniche di soccorso, operazioni poi continuate durante il tragitto verso Chioggia. Baldina però non ha mai ripreso conoscenza e una volta giunto al nosocomio clodiense ne è stato accertato il decesso.

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