La morte del fotografo Gardigiano è sotto choc

«Non c’è nessuno in paese che non si sia fatto fare la fototessera da lui» Eros Vezzari aveva 56 anni, la data dei funerali deve ancora essere decisa

Il nome di Eros Vezzari è sulla bocca di tutti in centro a Gardigiano. Se mercoledì, qualche ora dopo il drammatico incidente stradale di Motta di Livenza, in molti faticavano a credere quanto fosse successo al 56enne fotografo, già la sera stessa, navigando tra i siti Internet e ieri mattina non vedendolo con il suo furgone andare al lavoro, ci si è resi conto della sciagura. Perché, come rivela la fiorista del paese, non c’è persona a Gardigiano che non si sia fatta immortalare in qualche momento importante da Vezzari; fosse un battesimo, un matrimonio o anche una semplice foto tessera da mettere nei documenti, il riferimento era sempre lui. Era sempre lui nonostante avesse abbassato le serrande del suo negozio ancora nel 2009 dopo 25 anni di attività.

«Scriva pure», continua la donna, «che era una brava persona, un esempio, sempre disponibile. Ma qui la gente è ammutolita, non riesce a crederci».

I suoi amici lo raccontano come una persona sempre prudente alla guida, cauta e l’ipotesi malore sembra quella che più accreditano. I negozianti stanno capendo se ci sono i margini per fare qualcosa al funerale; intanto si dovrà capire dove sarà celebrato ma tutti i suoi ex colleghi si sentono partecipi del lutto.

Vezzari, la moglie Annalisa e il figlio Federico sono molto conosciuti e abitando a due passi dal centro, in via San Giovanni Bosco, passano proprio per di qui per fare i normali acquisti quotidiani. Appassionato di sci, nel suo lavoro era molto preciso; aveva deciso di di dare una svolta alla sua vita alla fine dello scorso decennio, andando a lavorare all’Extreme di Dosson di Casier, un’azienda grafica del Trevigiano dove il titolare è proprio uno scorzetano.

All’ultimo saluto si prevede una grossa affluenza di fedeli, anche se non si conosce ancora la data del rito funebre; la salma, infatti, non è ancora a disposizione dei familiari e si vuole vedere chiaro sulle cause del dramma.

Un dramma consumato attorno alle 10.30 dell’altro ieri, quando Vezzari, mentre guidava un furgoncino, è finito contro un albero, morendo all’istante. I rilievi sono stati fatti dagli uomini della polizia locale, dalle analisi potrebbe essere stato proprio un malore a essergli fatale. Ha fatto tutto da solo; viaggiava da Cessalto a Motta da Livenza, sulla provinciale Magnadola. Vezzari è finito addosso a un platano, l’ultimo presente sul lato destro della strada prima della rotatoria con via Dalmazia. L’impatto è stato tremendo. Nonostante l’arrivo immediato dei soccorsi, tra cui l’elicottero del Suem, per il 56enne non c’erano più speranze.

Alessandro Ragazzo

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