La Misericordia trasformata in moschea per la Biennale

Interpress/M.Tagliapietra Venezia 21.05.2015.- La Moschea della Misericordia.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 21.05.2015.- La Moschea della Misericordia.

La vicenda della chiesa trasformata in moschea si era conclusa con una multa per lavori abusivi ai danni dell’artista islandese Bjorg Stefansdottir. Era stato l’artista, nella primavera del 2014, a installare nell’ex chiesa dell’Abbazia della Misericordia una vera e propria moschea, inizialmente frequentata dai musulmani residenti nel territorio veneziano come un autentico luogo di culto. Quella che era stata una provocazione si trasformò ben presto in un vero e proprio “caso”.

Dopo le proteste della Curia, il Comune era intervenuto per far chiudere il padiglione-moschea pochi giorni dopo l’inaugurazione della Biennale. «Non avendo rispettato le prescrizioni, la dichiarazione di inizio attività è da considerarsi decaduta», aveva decretato Ca’ Farsetti.

All’origine del provvedimento, nessuna motivazione di ordine pubblico, bensì violazioni amministrative che sarebbero state registrate con foto in tre sopralluoghi compiuti dai vigili urbani. Installazione artistica trasformata in luogo di culto; troppi ingressi, soprattutto il giorno della vernice e il venerdì, tradizionale giornata che i musulmani dedicano alla preghiera. Un tam-tam che era andato avanti per giorni.

La Polizia municipale, dal canto suo, aveva inviato il suo rapporto sul caso anche in Procura. Dispiaciuta si era detta anche la comunità islamica veneziana con il suo presidente Mohamed Amin Al Adhar. Ma secondo il Comune si era trattato di una trasformazione non autorizzata di una mostra in luogo di culto, utilizzando le autorizzazioni artistiche. —

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