La messa di Pasqua del Patriarca Moraglia a San Marco

La dedica del Patriarca alle famiglie, ai bambini, agli anziani e ai sanitari

«Di nuovo ci raggiunge la Pasqua ed è una gioia poterla vivere almeno in parte “in presenza”, partecipando alle celebrazioni nelle nostre chiese, pur con le limitazioni e le attenzioni ancora necessarie. L’anno scorso, non lo possiamo dimenticare, non fu possibile. Accogliamo questo dono come un segno di speranza che viene immesso nella nostra vita personale e comunitaria».

Il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia ha celebrato questa mattina, nella basilica di San Marco, la messa di Pasqua. Tanti i riferimenti, nel corso dell’omelia, al durissimo periodo che stiamo vivendo. «Desidero rivolgere un pensiero speciale a quanti fra voi sono stati più toccati dal coronavirus che ormai da oltre un anno ci caratterizza e mette alla prova. Ci sono i troppi morti e le tante persone (dagli anziani ai bambini), le famiglie e le categorie che hanno vissuto e vivono sofferenze e difficoltà sul piano degli affetti e per le ricadute economiche e lavorative della pandemia che segnano drammaticamente Venezia e il suo territorio».

Infine, il Patriarca ha rivolto un pensiero ai sanitari "al fronte", in questo anno abbondante di pandemia: «Esprimo ancora riconoscenza ai tanti che, in vari settori della vita civile, non solo per dovere, continuano a spendersi con generosità e dedizione a servizio della società e in particolare dei più fragili».

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