La mareggiata si mangia la spiaggia della Pineta
JESOLO. Un’altra mareggiata lascia la città di Jesolo con il fiato sospeso. Alla vigilia di Pasqua è stata soprattutto l’acqua alta a cancellare gli ultimi lembi di spiaggia in Pineta, Lido est di Jesolo. La Federconsorzi è preoccupata, ma garantisce comunque la spiaggia pronta per metà maggio, almeno nella parte centrale. Per la Pineta ci vorranno forse un paio di settimane in più.
«L’acqua alta della scorsa notte», dice il presidente di Federconsorzi, Renato Cattai, «ha causato dei danni. Speriamo che questa sia stata l’ultima ondata di erosione. Ci sarà un summit con il Comune e il Genio civile dopo Pasqua, per studiare un piano di interventi. Abbiamo la sabbia a disposizione per il ripascimento e non dovrebbero esserci problemi per la stagione 2018». L’erosione è stata quantificata in circa 80 mila metri cubi mancanti.
Jesolo Bene Comune, con Cristopher De Zotti e Lucas Pavanetto, chiedono al Comune di non perdere mai di vista la spiaggia perché deve essere osservata speciale. «Non vogliamo fare polemica», dicono, «chiediamo a tutte le forze politiche di mettere da parte le divisioni su questo tema e collaborare per dare risposte concrete ai problemi dell’erosione in Pineta. Possiamo fare una manifestazione in meno e mettere soldi del Comune per collaborare a realizzare opere strutturali oltre a quelle già iniziate. Con le risorse dell’imposta di soggiorno dobbiamo intervenire e fare qualcosa di concreto».
I lavori in Pineta proseguono con il coordinamento della Regione per i quattro pennelli in roccia che verranno fatti riaffiorare dalla sabbia. Per questo tratto saranno disponibili risorse per circa 1 milione e 700 mila euro, compreso il ripascimento. «Paghiamo come sempre la trascuratezza degli anni scorsi», dice il blogger Claudio Vianello, «per troppo tempo questo tratto di spiaggia è stato dimenticato e solo il ripascimento non è bastato a proteggerlo».
Intanto continuano ad arrivare proposte per le protezioni. L’ingegner Fernando De Simone, esperto del settore, ha proposto un sistema mutuato dalla coste del Nord Europa che garantirebbe una protezione definitiva con speciali dighe e interventi in mare. Un intervento costoso che si ripagherebbe però in pochi anni grazie al risultato e la forte attrattiva di una spiaggia completamente rinata finalmente allargata.
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