La mamma di Giorgia: «Ora sta meglio»

La ventiduenne alla guida dell’auto è uscita dalla Rianimazione, sostenuta dall’affetto degli amici
GIORNALISTA: Scattolin .AGENZIA FOTO: Candussi.LUOGO: Mestre.DESCRIZIONE: sciopero nazionale dei medici all'ospedale dell'angelo
GIORNALISTA: Scattolin .AGENZIA FOTO: Candussi.LUOGO: Mestre.DESCRIZIONE: sciopero nazionale dei medici all'ospedale dell'angelo

MIRANO. Quasi non riesce a muoversi da quanto il suo letto d’ospedale è pieno di pupazzi, di fiori, di biglietti. Tutti quelli che sono andati a trovarla le hanno portato un dono, un pensiero, un qualcosa che in un momento così duro possa darle un po’ di sollievo.

Giorgia Favaretto, 22 anni, è uscita qualche giorno fa dal reparto di Rianimazione. Ce l’ha fatta. Certo, la sua sarà una ripresa lunga e faticosa, ma l’ostacolo più grande è ormai superato. I medici l’hanno spostata in reparto. È fuori pericolo. Sta a Chirurgia, al terzo piano dell’ospedale dell’Angelo. Ha la testa fasciata, è coperta fino al collo dal lenzuolo bianco e si percepisce come sia ancora molto provata da tutto quello che è successo, sia fisicamente che emotivamente.

Era lei alla guida dell’auto che è sbandata ed è andata ad infilzarsi sul guardrail che come una spada ha trafitto l’abitacolo e le vite dei suoi amici di sempre. Edoardo Ascione e Linda Giorio, 22 anni, sono morti. Nicola Mezzetti, 24 anni, il quarto componente del gruppo, sta ancora lottando in Rianimazione. È intubato e per monitorare costantemente le sue funzioni vitali lo tengono in coma farmacologico.

Giorgia non aveva bevuto quella notte, al ritorno dal Muretto di Jesolo dove aveva passato insieme agli altri ragazzi una serata di divertimento tipica dei mesi estivi. Probabilmente ha avuto un colpo di sonno. Probabilmente non se n’è neppure accorta del momento in cui l’auto ha perso aderenza e ha sbandato verso il guardrail. È stato un attimo, una frazione di secondo, da cui purtroppo non si torna indietro.

Dovrà essere forte per affrontare i tanti strascichi di questa maledetta tragedia. Oltre al dolore per la perdita degli amici, oltre ai sensi di colpa che inevitabilmente potranno venire a galla, oltre allo sforzo immenso per poter recuperare fisicamente, dovrà anche rispondere di quelle che sono le responsabilità. Giorgia è infatti finita sul registro degli indagati con l’accusa di duplice omicidio stradale per la morte di Edoardo e Linda e di lesioni colpose nei confronti di Nicola Mezzetti.

Intanto però deve pensare a guarire. Al suo capezzale, a sostenerla giorno e notte, c’è la mamma. Una donna minuta ma forte, dal cuore provato e gli occhi lucidi. «Giorgia sta meglio», dice con un filo di voce, quasi a non voler disturbare la figlia, che a pochi metri la guarda senza dire una parola.

La stanza è singola, e anche un po’ vuota, come lo sono tutte le stanze d’ospedale. Ma il letto no. È un tripudio di colori. Le rose rosse sul lato destro, i pupazzi su quello sinistro, poi fogli, foglietti, bigliettini scritti a penna dagli amici. Insomma tutto ciò di cui ora ha più bisogno.

Alice Ferretti

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