La mamma di Freddy «Dovevi ascoltarmi ora saresti libero»

PADOVA. Dolores Rossi davanti al figlio Freddy Sorgato in carcere: «Se solo mi aveste ascoltato a quest’ora non vi sareste trovati nei casini». Risposta: «E lo dici a me? Ma hai visto questa che c... ha fatto?».

Madre e figlio parlavano liberamente nei giorni successivi all’arresto. Nella saletta del Due Palazzi di Padova in cui i parenti possono incontrare i detenuti si interrogavano sulle settimane e sui mesi precedenti agli arresti, senza sapere che gli investigatori della Squadra mobile li stavano intercettando.

Parole in libertà finite nel faldone che raccoglie tutte le prove della premeditazione.

L’unico dubbio è sull’identità della donna nominata da Freddy. Durante quello sfogo potrebbe essersi riferito alla sorella Deborah, additata quindi come autore materiale del delitto. Oppure a Manuela Cacco, la prima a spezzare il patto del trio diabolico durante gli interrogatori in Questura.

Quel che è certo, secondo gli uomini guidati nelle indagini del primo dirigente padovano Giorgio Di Munno, è che Isabella Noventa era diventata un problema. E quel problema è stato discusso più volte. Freddy, Deborah e Manuela Cacco ne hanno parlato in molte occasioni prima della notte maledetta del 15 gennaio. Non è escluso che anche la stessa Dolores Rossi fosse a conoscenza dei problemi che Isabella Noventa stava creando alla sua famiglia.

Sullo sfondo ci sono sempre i soldi. Deborah aveva paura che la donna mettesse a repentaglio il patrimonio messo da parte da lei e dal fratello. Soldi destinati a garantire un futuro sicuro al figlio.

Sempre durante gli incontri tra madre e figlio agli investigatori non è sfuggita un’altra importante conversazione. Freddy Sorgato ha ammesso di essersi accollato tutta la colpa per proteggere la sorella, nel tentativo di evitarle il carcere.

La confessione dell’omicidio come conseguenza di un gioco erotico estremo non ha mai convinto gli inquirenti.

(e.fer.)