La magia del liutaio, operaio specializzato della musica

Nicola Vendrame è diventato il punto di riferimento di orchestre e concertisti di tutta Italia. Dal suo laboratorio di Cinto Caomaggiore gli strumenti più richiesti

CINTO CAOMAGGIORE. Dietro le quinte dello strepitoso successo del maestro Enrico Bronzi e del suo Festival Internazionale dedicato a Ludwig, c'è anche la figura del liutaio ufficiale Nicola Vendrame. È assai raro avere l'opportunità di sottolineare espressioni culturali che investono un settore particolare della musica colta, in un paese a pochi chilometri da Portogruaro, città della musica e del festival di Ludwig van Beethoven. Eppure Nicola Vendrame, giovane maestro liutaio, è riuscito a trasformare la sua bottega, unica pietra preziosa di via Marconi di Cinto Camomaggiore, in un punto di riferimento per concertisti e musicisti di blasonate orchestre quali Fenice, Santa Cecilia di Roma, Orchestra del Verdi di Trieste quella di Mozart e del Friuli Venezia Giulia.

Dal 2008 è liutaio ufficiale del Santa Cecilia e del Festival Internazionale della Musica. «Non si fa il liutaio per mestiere, ma lo si è per vocazione» precisa Nicola Vendrame che ha preferito alle grandi possibilità cittadine, il ritorno nella casa dei nonni materni. Ed è appunto questa forte espressione musical-culturale che lui rappresenta, a farlo diventare un’apprezzata eccezione, e contro ogni conformismo, a fargli metter su bottega in paese.

«Il liutaio è in estrema sintesi, l'operaio della musica, spiega il maestro Vendrame, in quanto, oltre alla tecnica, è,soprattutto, di grande manualità che diventa anche psicologico. Un musicista vive di sensazioni, spesso è insicuro e quindi non è in grado di intervenire sul proprio strumento quale può essere il violino, precisa Vendrame, ecco quindi che si crea in lui la necessità di avere un aiuto per la messa a punto dello strumento musicale che solo il liutaio di fiducia può fornire, dandogli poi quella tranquillità per superare eventuali incertezze e difficoltà».

E tra tagli di abete rosso, acero marezzato ed ebano con un sottofondo di musica classica che dalle abili mani di Nicola Vendrame, nascono non solo stupendi violini e viole contemporanei, ma anche modelli ispirati a Stradivari del 1716, a Serafin del 1719 nonché viola da gamba ispirata a H.Jacobs del 1680.

Le foto di Francesco Fratto, fotografo del Festival, lo ritraggono nella sua bottega e mentre sta effettuando l'intaglio del ponticello. Nicola Vendrame è andato a bottega nel 1996 con Franco Simeoni a Treviso e nel 1998 a Milano nella prestigiosa scuola di liuteria del maestro Luca Primon conseguendo nel 2003 la specializzazione di liutaio costruttore di strumenti ad arco, con il massimo dei voti tanto che da allievo è salito in cattedra da docente per l'anno accademico 2003/2004.

Ed è stato un inarrestabile crescendo con la costruzione di strumenti del quartetto classico in contemporanea ad una campagna di studi su violini del 700 per ricostruire strumenti fedeli e corretti per l'esecuzione della musica antica e barocca. Tiene inoltre corsi di divulgazione presso scuole di vari livelli curando anche l'allestimento di esposizioni dedicate a strumenti musicali storici in varie città italiane.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia