La maestra torna a scuola, alunni a casa
VETERNIGO. Torna a scuola la maestra ritenuta dai genitori inadeguata all’insegnamento. Rientra in classe dai suoi alunni ma trova subito le aule vuote, perché in concomitanza con la scadenza della sua sospensione riparte anche la protesta delle mamme e dei papà, che ieri mattina hanno tenuto i bambini fuori dalla “Papa Sarto”. Tra i banchi solo tre dei 38 alunni coinvolti dall’incredibile e annosa vicenda, appartenenti alle due classi prime dell’elementare della frazione.
Riparte così il muro contro muro tra famiglie e istituzioni, che proseguirà, assicurano i genitori, fino a quando le loro richieste non saranno accolte. «Siamo stati informati ieri che la maestra, sospesa in seguito a un provvedimento disciplinare che aveva scadenza il 17 marzo, è pronta a sedersi di nuovo in cattedra», insorgono i genitori, «nonostante un ispettore che per settimane si è seduto in classe tra i bambini per seguire le lezioni della docente e le nostre proteste e le richieste di aiuto inoltrate anche alle più alte cariche dello Stato, la maestra rientrerà in classe con i nostri bambini come niente fosse stato». I genitori, insomma, non ci stanno: anche perché la loro mobilitazione non riguardava un singolo episodio comportamentale, ma un metodo di insegnamento che giudicano inadeguato e che probabilmente non cambierà alla ripresa del ruolo.
A novembre la protesta era esplosa dopo che i genitori si erano accorti che i bambini facevano tutti gli stessi errori, copiati dalla lavagna, cominciando a mostrare lacune gravi nell’apprendimento che i pari età di altri classi non avevano. «Ci sentiamo presi in giro», affermano ora le famiglie a quattro mesi di distanza, «non possiamo accettare che le istituzioni tutelino e proteggano una maestra il cui operato è oggettivamente discutibile, a spese degli alunni, dimenticando che così non viene garantito il diritto alla sicurezza in ambiente scolastico e il fondamentale diritto all’istruzione di 38 bambini di prima elementare».
La protesta, come nei mesi scorsi, sarà ad oltranza e proseguirà con le aule vuote e i bambini in vacanza forzata fino a quando le famiglie non avranno la garanzia della risoluzione definitiva del problema. I genitori affermano di conoscere le lungaggini della burocrazia, ma proprio per questo chiedono che i bambini non restino un solo giorno in più a scuola per disimparare: «Sappiamo che c’è in piedi una procedura di licenziamento che a breve dovrà essere notificata e che solo per inerzia e lassismo degli organi competenti la docente dovrà rientrare in classe. Noi questo non lo accettiamo».
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